giovedì 15 aprile 2010

La consecuencia

Esto es un árbol. La raíz dice raíz,
rama cada rama, y en la copa
está la sala de recibo
de un mirlo que habla.

La mesa donde escribo
—una fiesta de solteras—
está hecha de madera de ese árbol
convertida por el uso y por el tiempo
en la palabra mesa.

Es porque da frutos que caen
y por el gremio perenne de sus hojas
que se renueva el árbol
y que existe la palabra árbol:

aunque a veces el bosque
lo oculte a la vista, lo contiene
el árbol en la palabra árbol.

Y no es que éste sea un poema abstracto.
Es que las palabras se repiten entre sí
por el sentido: son solteras y sociables
y de sus raíces crece un árbol.

Mirta Rosenberg


Questo è un albero. La radice dice radice,
ramo ogni ramo, e nella chioma
c'è la sala di ricevimento
di un merlo che parla.

Il tavolo su cui scrivo
— una festa di nubili —
è fatto di legno di quest'albero
convertito per l'uso e per il tempo
nella parola tavolo.

È perché dà frutti che cadono
e per il corpo sempreverde delle sue foglie
che si rinnova l'albero
e che esiste la parola albero:

sebbene a volte il bosco
lo nasconda alla vista, lo contiene
l'albero nella parola albero.

E non è che questa sia una poesia astratta.
È che le parole si ripetono tra sé
per il loro significato: sono nubili e socievoli
e dalle loro radici cresce un albero.

Nata a Rosario, Santa Fe, Argentina, nel 1951, vive a Bueons Aires. Ha tradotto, tra gli altri, l'Enrico IV di Shakespeare assieme a Daniel Samoilovich (direttore della rivista Diario de Poesía), e poi Katherine Mansfield, William Blake, Walt Whitman, Emily Dickinson, Anne Sexton, Dereck Walcott, Marianne Moore, W.H. Auden, Seamus Heaney, Anne Talvaz, D.H. Lawrence e Ruth Fainlight. Si occupa della casa editrice Bajo la luna e ha pubblicato diverse raccolte di poesie, saggi e racconti. Dal 1998 lavora come traduttrice per il quotidiano La Nación (cosa non tocca fare ai poeti).

Una sua considerazione sulla lingua da un'intervista del 2006:
El libro se llama "Madam" porque procede de un palíndromo en inglés, que es el momento en que Adán se le presenta Eva. Es decir, el momento del origen, según la Biblia, de la estirpe humana. Entonces no había nadie que los presentara. Obviamente porque dios no se preocupó por presentar a sus creaciones, entonces se acercó a Eva y le dijo: "Madam, I'm madam". Y lo curioso es que, obviamente –según la Biblia la mujer está hecha de la costilla del hombre-, esto se lee de izquierda a derecha, y de derecha a izquierda, exactamente igual. Son dos mitades de una misma cosa. Y por eso el libro se llama "Madam" -en inglés, no en francés-. Por este palíndromo, que es como el palíndromo originario. Eso es lo bueno que tiene la lengua, que de alguna manera es la protagonista de la poesía –de la poesía en especial-, de la literatura, de la vida, de la comunicación. Digo de la poesía en especial porque no creo que la poesía sea comunicación. Creo que excede con mucho la comunicación; va más allá de jugar con las palabras. Por lo menos lo que yo pretendo va un poquito más allá. Yo creo que la lengua es un instrumento maravilloso. Que la lengua nos permite de alguna manera derrotar al futuro, y por lo tanto derrotar a la muerte. Porque tiene un modo verbal que es el potencial, y yo no lo tomo en chiste a ese detalle.
*

Minisemantica personale: per me, tree non è un albero, è un numero con un soffio rattenuto, albero è un tratto a matita marrone coronato da un ciuffo verde su un sottofondo musicale che esce da una piccola radio da cucina, drevo è un susino che cresce su terra rossa, Baum è una canzone di dicembre e sta solo im Wald, l'arbre è un cartoncino deodorante, ed è proprio árbol il più albero di tutti, quello cui rispunta il verde ad ogni primavera ovunque si trovi, anche in un viale cittadino, insomma, il solo, legittimo rappresentante sindacale della categoria arborea.

*
Tornando alle cose serie, Vivian Lamarque ne ha incontrato uno meraviglioso, cui ha dedicato una poesia che, guarda caso, si chiama Ad un albero meraviglioso. Fa così:

Caro albero meraviglioso
che dal treno qualcuno
ti ha tirato un sacchetto
di plastica viola
che te lo tieni stupito
sulla mano del ramo
come per dire
cos’è questo fiore strano?
speriamo che il vento
se lo porti lontano.
Ci vediamo al prossimo viaggio
ricorderò il numero del filare
il tuo indirizzo, ho contato
i chilometri dopo lo scalo-merci
arrivederci.

*

Tuttavia, a dimostrazione che árbol è l'albero, persino quando non è di legno...

Los árboles no son de madera
y no tocamos madera cuando tocamos un árbol.
Un árbol,
cuando ha exprimido el canto de sus ramas,
se recuesta en su tumba de madera,
toca madera y deja de ser árbol.
La madera de una silla no es madera muerta
y los árboles no son madera viva;
los árboles son árboles
y la madera es madera,
y los árboles muertos
son madera de pie,
madera con ramas y pájaros,
y no se sabe si los pájaros
los toman como árboles
o como lo que son: sillas silvestres,
madera para descansar que anhela que la quemen.
Los árboles se mueren de madera,
y el fuego,
que compendia en un minuto años de pájaros,
años de hormigas por las ramas,
conoce sólo un idioma: la madera,
y no sabe nada de los árboles.

Fabio Morábito


Gli alberi non sono di legno

Gli alberi non sono di legno,
e non tocchiamo legno quando tocchiamo un albero.
Un albero,
quando ha espresso il canto dei suoi rami,
si adagia nella sua tomba di legno,
tocca legno e smette di essere albero.
Il legno di una sedia non è legno morto
e gli alberi non sono legno vivo;
gli alberi sono alberi,
e il legno è legno,
e gli alberi morti
sono legno eretto,
legno con rami e uccelli,
e non si sa se gli uccelli
li considerino alberi
o per quello che sono: sedie silvestri,
legno per il riposo che desidera che lo si arda.
Gli alberi muoiono di legno,
e il fuoco,
che compendia in un minuto anni di uccelli,
anni di formiche per i rami,
conosce solo una lingua: il legno,
e non sa niente degli alberi.

Morábito è nato da genitori italiani ad Alessandria d'Egitto e vive in Messico. Di madrelingua italiana, scrive in spagnolo. Anche lui, come la Rosenberg e molti altri, traduce (Torquato Tasso, Landolfi, Calvino, Sanguineti).

Nessun commento:

Posta un commento