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La pagina dovrebbe durare per più di un anno, dice la BBC. Speriamo anche noi.
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Cari amici,
le organizzazioni umanitarie qui a Sarajevo stanno raccogliendo aiuti per voi e io sono seduta di fronte all'armadio del mio appartamento cercando di ricordarmi di cosa potete avere più bisogno. Non sono le mie calze calde o la mia giacca o i miei stivali caldi di cui avete più bisogno ora: è la mia maglietta vecchia di trent'anni, stampata con lo slogan che mi ha fatto resistere durante i 1425 giorni durante cui i serbi di Bosnia hanno sparato a volontà e tenuto la mia città sotto assedio, senz'acqua, senza cibo, senza elettricità, senza riscaldamento e senza comunicazioni con il mondo esterno. Ho portato quella maglietta e letto il suo messaggio mentre più di 2 milioni di granate cadevano sulle nostre teste e schivavo innumerevoli proiettili. Quella maglietta dice: "Sarajevo sarà, tutto il resto passerà".
Vi aspettano tempi brutti, amici miei, ma vi sono state spedite armi, per cui vi potete difendere. Noi, bosniaci, contrattaccammo, ma il mondo ci impose un embargo sulle armi. Non capì di che lotta si trattava a Sarajevo. Grazie a Dio, lo capisce adesso a Kyïv.
Avrete fame, sete, freddo, sarete sporchi, perderete le vostre case, i vostri amici e parenti, ma quello che vi farà più male saranno le bugie. Le bugie secondo cui voi siete in qualche modo colpevoli per quello che vi sta succedendo. Le bugie secondo cui voi in realtà state facendo quello che è stato fatto a voi. Queste bugie pianteranno migliaia di buchi nei vostri cuori, ma senza fermare il loro battito e senza ghiacciarli.
Vedo che hanno distrutto la vostra torre della televisione: vogliono tenervi al buio, proprio come tennero al buio noi. Vogliono spegnere le luci, in modo che non possiamo vedere quello che vi stanno facendo.
Scrivete tut-to. Registratelo. Un giorno definirà la vostra storia. Spiegherà agli ucraini che non sono ancora nati che cosa è successo e, molto probabilmente, finirà per essere usato come prova in tribunale contro quelli che stanno cercando di uccidervi.
Nei tempi bui che sono davanti a voi, perderete la fiducia, qualche volta, e sarete stremati, ma vi sto scrivendo dal futuro e vi sto dicendo: vincerete, proprio come facemmo noi. Io dovevo essere morta, ma sono sopravvissuta. Porterò i miei nipoti a fare una camminata, domani. Anche voi lo farete, un giorno, perché vedo in voi la stessa resilienza che vidi qui, vi sento cantare il vostro inno mentre respingete i carri armati a mani nude. Col tempo, canterete, come facemmo noi, canzoni nuove sul vostro coraggio durante questo dramma. E troverete i vostri slogan che vi terranno in vita.
Per ora, tuttavia, vi mando la cosa più preziosa che io abbia: è il mio slogan, un po' modificato per voi: "L'Ucraina sarà, tutto il resto passerà".
Slava Ukraïni.
Sarajevo,
Aida Čerkez