Ahmed, cittadino tunisino che ieri mattina ha cercato spontaneamente di aiutarmi a riparare la mia bicicletta, per l'ennesima volta oggetto delle attenzioni distruttive di un altro cittadino, presumibilmente francese e con tutta certezza mona, si ricorda con gratitudine e con un luccichio negli occhi di una famiglia della provincia di Arezzo, che purtroppo non è in grado di rintracciare perché se ne ricorda solo la vicinanza ad una stazione ferroviaria in un paesaggio altrimenti campagnolo, per l'ospitalità e la generosità con cui questa l'ha accolto quando è arrivato in Europa, nel 2008.