Ogni mattina dipingo il cielo,
Mentre tutti voi dormite.
Al risveglio, lo trovate blu.
Talvolta il mare si strappa,
Voi ignorate chi lo ricuce:
Sono io.
Altre volte sogno,
È anch'esso il mio lavoro:
Immagino una testa alla mia testa,
Immagino uno stomaco al mio stomaco,
Immagino un piede al mio piede,
Non so che fare.
Orhan Veli Kanık
Va jusqu'où tu pourras, traduction et présentation: Elif Deniz et François Graveline, Bleu auteur 2009
Veli Kanık è morto nel 1950. Nel 1943 diceva di sé:
Sono nato nel 1914. Ad un anno, ho avuto paura delle rane. A nove anni, mi sono appassionato alla lettura e, a dieci, alla scrittura. Ho incontrato Oktay Rıfat a tredici anni, Melih Cevdet a sedici. Sono entrato in un bar a diciassette, ho bevuto del rakı a diciotto. La mia vita da dilettante è cominciata dopo i diciannove anni. Ho imparato a guadagnare denaro e a soffrire di povertà a partire dai vent'anni. Ho avuto un incidente di macchina a venticinque. Sono stato spesso innamorato. Mai sposato. Al momento sono soldato.Dalgacı Mahmut
İşim gücüm budur benim,
Gökyüzünü boyarım her sabah.
Hepiniz uykudayken.
Uyanır bakarsınız ki mavi.
Deniz yırtılır kimi zaman,
Bilmezsiniz kim diker;
Ben dikerim.
Dalga geçerim kimi zaman da,
O da benim vazifem;
Bir baş düşünürüm başımda,
Bir mide düşünürüm midemde,
Bir ayak düşünürüm ayağımda,
Ne haltedeceğimi bilemem