wondering what to do when the war ends. No one
wants to go home, back
to that bony island; everyone wants a little more
of what there is in Troy, more
life on the edge, that sense of every day as being
packed with surprises. But how to explain this
to the ones at home to whom
fighting a war is a plausible
excuse for absence, whereas
exploring one’s capacity for diversion
is not. Well, this can be faced
later; these
are men of action, ready to leave
insight to the women and children.
Thinking things over in the hot sun, pleased
by a new strength in their forearms, which seem
more golden than they did at home, some
begin to miss their families a little,
to miss their wives, to want to see
if the war has aged them. And a few grow
slightly uneasy: what if war
is just a male version of dressing up,
a game devised to avoid
profound spiritual questions? Ah,
but it wasn’t only the war. The world had begun
calling them, an opera beginning with the war’s
loud chords and ending with the floating aria of the sirens.
There on the beach, discussing the various
timetables for getting home, no one believed
it could take ten years to get back to Ithaca;
no one foresaw that decade of insoluble dilemmas—oh unanswerable
affliction of the human heart: how to divide
the world’s beauty into acceptable
and unacceptable loves! On the shores of Troy,
how could the Greeks know
they were hostages already: who once
delays the journey is
already enthralled; how could they know
that of their small number
some would be held forever by the dreams of pleasure,
some by sleep, some by music?
Louise Glück
Meadowlands, 1996
I greci, seduti sulla spiaggia, si chiedono cosa fare quando la guerra sarà finita. Nessuno vuole andare a casa, tornare su quell'isola striminzita; tutti vogliono un po' di più di quel che si trova a Troia, più vita al limite, la sensazione che ogni giorno nuovo sia pieno di sorprese. Ma come spiegarlo a quelli rimasti a casa, per i quali combattere una guerra è una scusa che giustifica l'assenza, ma non l'esplorazione della propria propensione ai diversivi. Be', questo si potrà affrontare più in là; questi sono uomini di azione, pronti a lasciare l'intuizione a donne e bambini. Riflettendo sulle cose al caldo del sole, compiaciuti da avambracci rinvigoriti, che sembrano più dorati di quanto non lo fossero a casa, ad alcuni comincia a mancare un po' la famiglia, a mancare la moglie, a venir voglia di vedere se la guerra li abbia invecchiati. E pochi avvertono un leggero disagio: e se la guerra fosse solo una versione maschile dell'agghindarsi, un gioco escogitato per evitare profonde questioni spirituali? Ah, ma non era solo la guerra. Il mondo aveva cominciato ad attirarli, un'opera lirica con degli accordi forti, propri della guerra, nell'ouverture e un'aria sfuggente di sirene nel finale. Là, sulla spiaggia, discutendo dei vari orari per poter raggiungere casa, nessuno credeva che ci sarebbero potuti volere dieci anni per tornare ad Itaca; nessuno aveva previsto quel decennio di dilemmi insolubili - oh, sconforto inconsolabile del cuore umano: come suddividere la bellezza del mondo tra amori accettabili ed inaccettabili! Sulla costa di Troia, come avrebbero potuto sapere, i greci, di essere già in ostaggio? Chi ritarda il viaggio è già ammaliato; come avrebbero potuto sapere che tra di loro, già pochi, alcuni sarebbero stati catturati per sempre dai sogni di piacere, alcuni dal sonno, altri dalla musica?