sabato 27 agosto 2011

Il mio amato dinosauro

Besuch beim älterem Staatsmann Seine Gesundheit
Ist angegriffen der Wodka nur für die Gäste
Beim Tee seine Hände Der zögernde Griff
Nach dem Teeglas Es könnte voll Blut sein Er kennt
Die Verbrechen des Jahrhunderts Hin und her
Zwischen den geheimen Mächten 30 000
Haben die Briten in Griechenland ...
Die Amerikaner wollten de Gaulle ...
Churchill bezog ein Salair von ... Der Folterer Barbie
War der Erfinder der Barbiepuppe Die Helden des 20. Juli
Sind Märtyrer geworden weil der ...
Seine Hand aus der Operation zog Und sein Geld
Als Stauffenberg Linkshänder wurde Die Balten
Haben den Deutschen viel Arbeit erspart mit den ...
Ich habe Angst vor meinem eignen Schatten
Sagte Stalin zu Shukow 1946
Als Hitler der Treibstoff ausging begann der Golfkrieg
Und welches Volk in Europa wäre nicht glücklich
Heute mit fröhlicher Mehrheit unter dem Hakenkreuz
Der letzten Utopie des Kapitals
Wie das deutsche Volk glücklich war erstmalig
In seiner grauen Geschichte voll geografischen Unheils
In der Freiheit von Juden Zigeunern Perversen
Kommunisten Asylantenpack
Die Wälder intakt und die Wiesen Bis die Rechnung kam
Was wußte Hegel der Stümper von Politik
Aus der Geschichte lernen heißt das Nichts lernen
Politik ist DAS MACHBARE Ein Männertraum
Aus dem kein Kind schreit In allen Sprachen
Heißt die Zukunft Tod Die Hände des älteren Staatsmanns
Manchmal sieht er sie an und bewegt sie im Schweigen
Wie beim Gespräch Sein Monolog ist stumm
Mit dem Blick auf seine Hand zögernd am Teeglas
Das Vergessen macht den erfolgreichen Staatsmann
Ihre Gefühle Hatten Sie Gefühle Welche wenn ja
Bei der Vertreibung aus Ihrem letzten Büro
Gefühle Nichts fühlte ich nichts nichts nichts nur die bittere Leere
Beim Zuhören hinter Gerüchten Mythen Legenden
Tauchen die Nachrichten auf wird mein Blick
Auf seine Hände zum Spiegelblick Seine Trauer gerinnt
Zu meinem kälteren Text Was geht mich die Welt an Ich
Esse ihre Bilder Die Wahrheit WAHRHEIT
Ist kein Gegenstand Die Farben der Lüge sind
Mein Bier Ich verlasse den älteren Staatsmann
Seine Gestalt in der Tür gebeugt von HERRSCHAFTSWISSEN
Seinen doppelten Händedruck Mit dem erhabnen Gefühl
Daß die Welt an uns vorbeigeht und es macht nichts

Heiner Müller
1992


Visita da uno statista invecchiato La sua salute
È compromessa la vodka solo per gli ospiti
al momento del tè le sue mani La presa esitante
Del bicchiere di tè Potrebbe benissimo essere sangue Lui conosce
I crimini del secolo di qua e di là
Tra le potenze segrete 30 000
I britannici in Grecia ne hanno ...
Gli americani volevano .... de Gaulle
Churchill percepiva un salario da ... Il boia Barbie
Fu l'inventore della bambola Barbie Gli eroi del 20 luglio
Sono diventati martiri perché il ...
Tolse la propria mano dall'operazione e i suoi soldi
Quando Stauffenberg divenne mancino i baltici
Hanno risparmiato ai tedeschi molto lavoro con il ...
Ho paura della mia stessa ombra
Diceva Stalin a Žukov nel 1946
Quando Hitler rimase senza carburante iniziò la guerra del Golfo
E quale popolo in Europa non sarebbe felice
Oggi con un'allegra maggioranza sotto la croce uncinata
L'ultima utopia del capitale
Com'era per la prima volta felice il popolo tedesco 
Nella sua grigia storia piena di disgrazie geografiche
Nella libertà di ebrei zingari pervertiti
comunisti genia di richiedenti asilo
I boschi intatti e i prati finché arrivò il conto
Che ne sapeva Hegel la schiappa della politica
Imparare dalla storia significa imparare il nulla
La politica è IL FATTIBILE Un sogno maschile
Da cui nessun bambino strilla In tutte le lingue
Il futuro si chiama morte Le mani dello statista invecchiato
Di tanto in tanto le guarda e le muove in silenzio
Come durante il dialogo il suo monologo è muto
Con lo sguardo sulla mano esitante col bicchiere di tè
L'oblio rende lo statista un uomo di successo
I loro sentimenti Avevano sentimenti Quali se sì
Quando furono espulsi dal loro ultimo ufficio
Sentimenti Niente non sentivo niente niente solo l'amaro vuoto
Ascoltando dietro voci miti leggende
Emergono le notizie il mio sguardo diviene
Sguardo riflesso sulle sue mani Il suo dolore coagula
Nel mio testo più freddo Che mi importa del mondo Io
mangio le loro immagini La verità VERITÀ
non è un soggetto I colori delle menzogne sono
La mia birra Lascio lo statista invecchiato
La sua figura sulla soglia piegata dalla SCIENZA DEL DOMINIO
La sua doppia stretta di mano col sentimento sublime
Che il mondo ci passa accanto e non fa niente

*

Nell'ultimo mio passaggio a Monaco, nonostante il rumore di fondo che mi ha costantemente accompagnata durante il viaggio e la permanenza in città, ho ripensato a Heiner Müller, al modo in cui il mio amato vecchio dinosauro vedeva le cose e al modo in cui le raccontava. Non era un ottimista, Heiner: diceva che l'ottimismo è solo mancanza di informazione. Se è così, mi chiedo che cosa possa provocare la distorsione dell'informazione: un sogno preconfezionato da altri, probabilmente. Di solito, quando vado a Monaco, sono sola e ne torno con riflessioni che se fossi a casa non sarei proprio in grado di fare. Per esempio, passo per l'Isartor e mi è inevitabile pensare all'accelerazione subita dalla storia tedesca (l'Isartor è, seppur di poco, posteriore a Dante) e alla decelerazione subita da quella italiana. Dietro agli sviluppi e alle decadenze forse c'è solo l'ascesa dei Fugger e il declino delle banche fiorentine e senesi, ecc. ecc. Solo che stavolta il rumore di fondo mi ha quasi impedito di pensare, da cui l'infelice ecc. ecc. Questa volta mi ha accompagnata in effetti una texana, le cui lontane origini tedesche niente hanno potuto e possono rispetto al suo essere texana. Simpatica, anche, ma pur sempre convintamente texana, il che significa che ho dovuto fare degli esercizi zen - che tra l'altro ignoro - per giustificare tutto. Generalmente penso alle parole che uso e quando dico tutto intendo tutto: perché prendiamo l'S-Bahn per andare dall'aeroporto al centro, perché l'S-Bahn ci mette quasi un'ora per giungere a destinazione al posto dei preventivati 35 minuti, perché c'è gente che va in bicicletta, perché non c'è l'aria condizionata ovunque, perché dove è presente non è regolata al massimo, perché andiamo a mangiare in un Biergarten e non in un ristorante appartenente ad una catena, perché bevo mezzo litro di Weißbier, perché non si serve la Coke con un quintale di ghiaccio, perché l'albergo non ha il wi-fi, perché c'è il piumino sul letto, perché sui cuscini ci sono i Gummibärchen, perché parlo tedesco, perché ad agosto molte persone sono in vacanza, perché la gente ha l'audacia di prendere due o addirittura tre settimane di ferie di seguito, perché le scale mobili sembrano fuori servizio e invece si avviano se ci si posa il piede sopra, perché in altre occasioni, passando per Monaco, ho voluto visitare il campo di Dachau, perché non ci sono migliaia di voli a disposizione per tornare a Parigi e ci tocca aspettare un bel po' all'aeroporto, perché, poi, la scelta di chips è così tristemente limitata. Ho cercato di dare una risposta a tutti i suoi perché. Se l'abbia soddisfatta, non lo so, probabilmente no. Tornando a casa, mi sono ripromessa di tradurre una poesia del dinosauro (non di Spielberg) Heiner Müller. A me piacciono i dinosauri, appena appena dopo la Weißbier.

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