lunedì 14 giugno 2010

Parigi, architettonicamente parlando - 2

Le raccolte di poesie Alcools (1913) e Calligrammes (1918) sono considerate i capolavori di Apollinaire, uno dei massimi poeti di lingua francese di inizio '900.

Si dice che la raccolta Alcools contenga le sue poesie più belle composte fino a quel momento: tra queste, una delle più note è Le pont Mirabeau.

Non conosco bene Apollinaire, però rivolgo il mio pensiero a lui quasi ogni giorno, anche se non a lungo, diciamo qualche minuto, il tempo di attraversare il ponte Mirabeau, appunto, rivolgere lo sguardo alla targa, presente anche lì come su moltissimi pezzi di architettura della città, pensare agli infiniti modi possibili in cui un poeta del primo Novecento, abitante in una città europea tra le più intellettualmente stimolanti ed effervescenti, in continuo, stretto contatto con i movimenti artistici più all'avanguardia dell'epoca, avrebbe potuto avviare una poesia dedicata a quel ponte e leggerne il primo verso:

"Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna"

per poi fermarmi nella lettura, proseguire il cammino e dedicarmi ad altre riflessioni.

Non è un pensiero positivissimo, se posso dire.







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