martedì 8 giugno 2010

Come sarebbe se sentissimo uno di quei classici

Einen jener klassischen

schwarzen Tangos in Köln, Ende des
Monats August, da der Sommer schon

ganz verstaubt ist, kurz nach Laden
Schluß aus der offenen Tür einer

dunklen Wirtschaft, die einem
Griechen gehört, hören, ist beinahe

ein Wunder: für einen Moment eine
Überraschung, für einen Moment

Aufatmen, für einen Moment
eine Pause in dieser Straße,

die niemand liebt und atemlos
macht, beim Hindurchgehen. Ich

schrieb das schnell auf, bevor
der Moment in der verfluchten

dunstigen Abgestorbenheit Kölns
wieder erlosch.

Rolf Dieter Brinkmann
Westwärts 1&2, 1975


Sentire uno di quei classici

tanghi neri a Colonia, alla fine del
mese di agosto, quando l'estate è già

tutta polverosa, poco dopo la chiusura
dei negozi dalla porta aperta di un

ristorante buio di proprietà
di un greco, è quasi

un prodigio: per un istante una
sorpresa, per un istante

un profondo respiro, per un istante
una pausa in questa via

che nessuno ama e toglie
il fiato, quando ci si passa. Ne ho

buttato giù una nota, prima
che l'istante svanisse di nuovo

nel dannato umido torpore mortale
di Colonia.



Köln, Kaufhof-Garage, 17 agosto 1976
Foto di Engelbert Reineke, Bundesarchiv


"Überall triffst du hier auf diesen Muff, du kämpfst gleichzeitig an 9 Fronten, und dabei geht alle Freude futsch. Manchmal, beobachte ich, möchten sich Leute, die miteinander reden, nur noch in die Fresse schlagen. So grau wars nicht mal in Chicago. Ich meine verglichen zu Köln" (Dappertutto si sbatte contro questa muffa, si combatte contemporaneamente su 9 fronti, così tutta la gioia va a remengo. Qualche volta le persone, quando parlano tra loro, vogliono solo prendersi a schiaffi. Non era così grigio a Chicago. Voglio dire, in confronto a Colonia).

Rolf Dieter Brinkmann: Briefe an Hartmut (Lettere all'amico Harmut Schnell, cui scriveva da qui). 1974-1975


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