domenica 27 giugno 2010

die veteranengarten

„Again he fighting with his foe, counts o’er his scars,
Tho‘ Chelsea’s now the seat of all his wars,
And fondly hanging on the lengthening tale,
Reslays his thousands o’er a mug of ale.“
Sir John Soane,
Inschrift im Summerhouse des Royal Hospital, London
die veteranen wachsen aus dem gras
empor in ihren ehrenuniformen;
die schweren messingknöpfe blinzeln matt
ins späte licht des nachmittags zurück.
sie wachsen aus dem gras wie in den mythen
das heer der ausgesäten drachenzähne.

die veteranen zeigen ihre zähne
auf fotos, die so braun wie altes gras
geworden sind – vergilbter noch als mythen.
der kampf, sagt jener grieche, ist der formen
beginn, und alles führt zu ihm zurück.
die veteranen steigen auf das matt-

erhorn ihrer erinnerung, das matt
im gegenlicht erstrahlt. die falschen zähne,
die längst schon in der ebene zurück-
geblieben sind. fast unbemerkt im gras
die enkel, glücklich mit geringsten formen
des spiels - ein gegensatz zum kaum bemühten

versuch der veteranen, sich beim mythen-
umrankten spiel der könige ins matt
zu setzen. (die die weißen steine formen
benutzen elfenbein und walroßzähne.)
im veteranengarten wächst das gras.
die schnecke gleitet in ihr haus zurück.

die veteranen denken oft zurück
und kaum nach vorne. so entstehen mythen.
die enkelkinder spielen auf dem gras
in das die kameraden bissen, matt
vom kampf. zu leben heißt: man muß die zähne
zusammenbeißen. und das schicksal formen.

die schwestern tragen weiße uniformen
und sind doch warm. sie rollen sie zurück
ins haus wenn erste sterne ihre zähne
entblößen, und ein ganzes heer von mythen
folgt ihnen auf die zimmer. wo es matt
war vom gewicht erhebt sich nun das gras.

die dunklen formen wandern übers gras -
man mag an zähne denken. oder mythen.
der könig bleibt zurück in seinem matt.

Jan Wagner
Guerickes Sperling, Berlin Verlag, Berlin 2004


i giardini dei veterani
„Lottando ancora col suo nemico, enumera le sue ferite,
Benché Chelsea sia ora il luogo di tutte le sue guerre,
E teneramente dipendendo dal racconto che continua,
Ne trucida migliaia davanti a un boccale di birra.“
Sir John Soane,
Iscrizione nella Summerhouse del Royal Hospital, Londra

i veterani crescono dall'erba
all'insù nelle loro uniformi da parata;
i pesanti bottoni di ottone emettono riflessi opachi
nella tarda luce del pomeriggio.
crescono dall'erba come nei miti
l'esercito dei denti di drago seminati.

i veterani mostrano i loro denti
in foto diventate così marroni
come erba vecchia – più ingiallite ancora dei miti.
la battaglia, dice quel greco, è l'inizio
delle forme, e tutto vi si riconduce.
i veterani si arrampicano sul matt-

erhorn del loro ricordo, sul riflesso opaco
in controluce. i denti finti,
da tempo rimasti
in pianura. quasi inosservati nell'erba
i nipoti, felici per le minime forme
del gioco - a differenza del tentativo 

appena forzato dei veterani di farsi matto
nel gioco avvolto di miti
dei re. (quelli che tagliano pedine bianche 
usano l'avorio e denti di tricheco.)
nel giardino dei veterani cresce l'erba.
la lumaca riscivola nella sua conchiglia.

i veterani pensano spesso al passato
e a stento al futuro. così nascono i miti.
i nipoti giocano sull'erba
in cui i compagni mordono, spossati 
dalla lotta. vivere significa: bisogna serrare
i denti. e modellare il destino.

le sorelle indossano uniformi bianche
e almeno sono calorose. li fanno rotolare
in casa quando le prime stelle scoprono
i loro denti, e un intero esercito di miti
li segue in camera. dov'era appiattita
dal peso si rialza ora l'erba.

le forme scure vagano sull'erba -
si può pensare a denti. o a miti.
il re si ritira nel suo scacco matto.


Dormo ancora o son desto

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