domenica 20 giugno 2010

Il poeta venuto da un'altra galassia

Quan va esclatar la guerra, jo tenia
catorze anys i dos mesos. De moment
no em va fer gaire efecte. El cap m'anava
tot ple d'una altra cosa, que ara encara
jutjo més important. Vaig descobrir
Les Fleurs du Mal, i això volia dir
la poesia, certament, però
hi ha una altra cosa, que no sé com dir-ne
i és la que compta. La revolta? No.
Així en deia aleshores. Ajagut
dins d'un avellaner, al cor d'una rosa
de fulles moixes i molt verdes, com
pell d'eruga escorxada, allí, ajaçat
a l'entrecuix del món, m'espesseïa
de revolta feliç, mentre el país
espetegava de revolta i contra-
revolta, no sé si feliç, però
més revoltat que no pas jo. La vida
moral? S'hi acosta, però és massa ambigu.
Potser el terme millor és l'egoisme,
i és millor recordar que als catorze anys
hem de mudar de primera persona:
ja ens estreny el plural, i l'exercici
de l'estilita singular, la nàusea
de l'enfilat a dalt de si mateix,
ens sembla un bon programa pel futur.

Gabriel Ferrater, versi iniziali di In memoriam

Quando scoppiò la guerra, avevo
quattordici anni e due mesi. Al momento
non mi fece troppo effetto. La mia testa
era tutta piena di qualcos'altro, che tuttora
considero più importante. Scoprii
Les Fleurs du Mal, e questo significava
la poesia, certamente, ma
c'è dell'altro, che non so come esprimere
ed è ciò che conta. La rivolta? No.
Anche se è come la chiamavo allora. Disteso
dentro un nocciòlo, nel cuore di una rosa
di foglie molli e molto verdi, come
pelle di bruco scorticata, lì,
al cavallo del mondo, mi ispessivo
di rivolta felice, mentre il paese
echeggiava degli spari di rivolta e contro-
rivolta, non so se felice o no, ma
più ribelle di quanto non lo fossi io. La vita
morale? Vi si avvicina, ma è troppo ambiguo.
Forse il termine migliore è l'egoismo,
ed è meglio ricordare che a quattordici anni
dobbiamo cambiare in prima persona:
perché il plurale ci sta stretto, e l'esercizio
dello stilita singolare, la nausea
di puntare al proprio massimo
ci sembra un buon programma per il futuro.


Metrònom (La noia non è "noia", ma "ragazza")
Pensiero

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