lunedì 15 novembre 2010

Chitarre

The black guitar

Clearing out ten years from a wardrobe
I opened its lid and saw Joe
written twice in its dust, in a child's hand,
then a squiggled seagull or two.

Joe, Joe

a man's tears are worth nothing,
but a child's name in the dust, or in the sand
of a darkening beach, that's a life's work.

I touched two strings, to hear how much
two lives can slip out of tune

then I left it,
brought down the night on it, for fear, Joe
of hearing your unbroken voice, or the sea
if I played it.

Paul Henry, 2007

La chitarra nera

Mettendo in ordine dieci anni di guardaroba
ne ho aperto la custodia e ho visto Joe
scritto due volte nella sua polvere, in una mano di bambino,
poi un gabbiano o due disegnati a ghirigori.

Joe, Joe

le lacrime di un uomo non valgono niente,
ma il nome di un bambino nella polvere o nella sabbia
di una spiaggia all'imbrunire è il lavoro di una vita.

Ho toccato due corde per sentire a che punto
due vite si possano inavvertitamente scordare

poi l'ho lasciata,
vi ho fatto calare la notte, per paura, Joe
di sentire la tua voce bianca o il mare,
suonandola.

*


Bastião

Bastião Bastião,
Flunando, Flancico,
palente, placero
nozo gelação,
juntamo nosso pandorga,
nossa festa de tão balalão!
De guguluga de tão balalão,
de glande folia,
que cosfessa cos aleglia
me say pelos oyo minha colação.
Ploque rezão
tanto flugamento ha
de guguluga de tão balalão.
Siolo capitão,
que gente pleto zunta
debaixo sua plegão.
Ha ha ha
de gugulugu de guguluga
que esses campo se abràsa
ploque Sol està no châo.
He he he
buli co a pé
de guguluga de guguluga
de guguluga de gugulugué,
ha ha ha
corré, baya
de gugulugu de guguluga
de guguluga de tão balalão,
os oyo na céu
giolho na chão
façamo lo sol fa
nos palma de mão.
Que tão palatão
tão tão tão,
que tum polotum
tum tum tum,
que tum, que tão
guluguluga gulugulugu.
Flutai, pequenina
minha colação.
que tum que tão
que tão que tum
guluguluga gulugulugu.
Forrai os pletinho
siolo Zezu.
Que tão que tum
guluguluga, gulugulugu
façamo lo sol fa
nos palma de mão.


Bastião (Sebastiano)

Bastião Bastião,
Flunando (Fernando), Flancico (Francesco)
parente, amico
della nostra generazione
uniamo i nostri tamburi
per la nostra festa di tão balalão.
Di guguluga di tão balalão
di grande follia,
ché confesso che per la gioia
il cuore mi esce dagli occhi.
Per quale ragione
c'è tanta gioia,
di guguluga di tão balalão.
Signor capitano
cosa porta i neri a riunirsi
sotto il suo stendardo?
Ha ha ha
di gugulugu di guguluga
Questi campi si abbracciano
perché il sole è sulla terra.
He he he
muoviamo i piedi
di guguluga di guguluga
di guguluga di gugulugué,
ha ha ha
corri, balla
di guguluga di guguluga
di guguluga di tão balalão,
gli occhi verso il cielo
le ginocchia a terra
facciamo i solfeggi
nel palmo delle mani.
Que tão palatão
tão tão tão,
que tum polutum
tum tum tum,
que tum que tão
guluguluga gulugulugu.
Il mio cuore
diventa minuscolo,
que tum que tão
que tão que tum
guluguluga gulugulugu.
Liberate i piccoli neri
Signor Gesù,
que tão que tum
guluguluga, gulugulugu
facciamo i solfeggi
nel palmo delle mani.

Ancora una lingua inventata, come già in Sã qui turo, ancora da parte del colonizzatore, come nell'altro caso. Gugulugu è un'onomatopea che probabilmente rimanda al suono delle chitarre, que tum, que tão a quello delle percussioni.

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