venerdì 25 aprile 2014

Tener su le carte

"Non eravamo mica buoni, a fare la guerra." Io almeno. Ero un ragazzo squillante, dinamico, ma si vede che c'erano delle scottature interne, che condizionavano la mia relazione col mondo e l'intera gamma delle mie capacità pratiche, comprese quelle belliche. O forse era solo banale immaturità generica e temporanea, un portato della gioventù.
Ma ora sono un adulto, una persona seria, e se ci fosse di nuovo una guerra civile - a cui sembrano dispostissimi gli animi, mancano solo le circostanze - credo che sarei in grado di farla con più cura. Naturalmente il vigore non è più quello di una volta: non potrei, come Odisseo davanti ai Feaci, fare ancora buona figura nel lancio di un disco di pietra, mentre invece me la cavo abbastanza bene a tirare le freccette sul bersaglio all'osteria, e nel complesso mi arrangio nei salti a piedi giunti, in alto e in lungo. Purtroppo però la corsa oggi no, corsa veloce o mezzofondo, ormai non ho più la distinzione di una volta, penso che qualunque Feacio potrebbe battermi, le intemperie mi hanno indebolito le ginocchia... Ma la guerra civile, se venisse prima che sia troppo tardi per me, sono convinto che (a parte il disgusto) sarei in grado di farla più utilmente dell'altra volta.
A sentire i discorsi e le intemerate, da questa parte e da quella, si direbbe che gli animi dei miei conterranei siano già ardentemente pronti: ma poi, se si passerà ai fatti, mi rendo conto che i più si defileranno, e dalla mia parte resteremo in pochi a tener su le carte, i soliti quattro gatti.

Luigi Meneghello, L'apprendistato. Nuove Carte 2004-2007, Rizzoli 2012


Nessun commento:

Posta un commento