domenica 13 aprile 2014

Dizionario di tutte 'e cose - I come Irriproducibile

Neanche i video che seguono li ho fatti io. Non sono stata nemmeno io a raggrupparli: l'ha fatto Didi-Huberman, su un pavimento di un'enorme sala del Palais de Tokyo, su cui, nonostante la loro presenza, si può camminare, se si ha la cura di restare negli spazi lasciati tra un'immagine e l'altra. Del resto, l'installazione di Didi-Huberman è un palese omaggio - oltre che a Warburg, presente con Atlas mnemosyne - al pensiero di Benjamin - assente molto presente - sull'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica. E, fatte, le debite proporzioni da un passaggio all'altro, Benjamin senza Marx, ecc. ecc.
A parte delle immagini fisse riproducenti dei tessuti di anonimi bizantini del XV secolo, delle fotografie non firmate, Desastres de la guerra di Goya e Kriegsfibel di Brecht, tutte le altre sono sequenze video tratte dai film che ho cercato di raccogliere qui, in qualche forma (spero di averli recuperati tutti, pur non avendone rispettato né la sequenza prescelta per ognuno, né l'ordine, né, per forza di cose, la disposizione). Alle pareti, poi, sono riprodotte delle foto di Arno Gisinger.
Omettendo qualsiasi considerazione sui contenuti di ogni riproduzione, mi sembra che si tratti di un tradimento di Benjamin, per quanto compiuto in buona fede e probabilmente involontario, o almeno di una premessa essenziale del suo lavoro. Perché la visione è necessariamente influenzata dal grado di conoscenza dei film da parte di ogni visitatore (nel mio caso, non più di metà), dal ricordo che è rimasto della loro visione, quando c'è stata, dalla scelta di guardarli dapprima dall'alto o passeggiandoci attorno, dal modo di percorrere gli spazi tra i fotogrammi (me ne sono resa facilmente conto sia andando avanti ed indietro sia seguendo con lo sguardo le scelte di percorso, diverse, fatte da chi era con me), dal tempo che ci si trova a dedicare ad ogni film, e, non da ultimo, da quanta attenzione si dedichi alle foto alla pareti e dai tempi e dai modi in cui si scelga di dedicarla.
Nessun visitatore, tenendo conto almeno di questi fattori (e chissà di quanti altri), può vedere la mostra Nuove storie di fantasmi nello stesso modo.

 X5j4op on 
Make A Gif, Animated Gifs
Theo Angelopoulos, Lo sguardo di Ulisse, 1995

 zuR9JY on Make A Gif, Animated Gifs
Anonimo spagnolo, El entierro de Buenaventura Durruti, 1936

 QIGyjd on Make A Gif, Animated Gifs
Dominique Abel, En nombre del padre, 1999

 53Yhm_ on Make A Gif, Animated Gifs
Bas Jan Ader, I Am too Sad to Tell You, 1971

892FKw on Make A Gif, Animated Gifs

Robin Anderson, Bob Connolly, Black Harvest, 1992

Filippo Bonini Baraldi, Plan séquence d’une mort criée, 2004

Aleksandr Dovženko, Arsenale, 1929


Aleksandr Dovženko, La terra, 1930

Harun Farocki, Übertragung, 2007


Jean-Luc Godard, Vivre sa vie, 1962


 Mohsen Makhmalbaf, Once Upon a Time, Cinema, 1992

Sergej Paradžanov, La Légende de la forteresse de Souram, 1984

Sergej Ejzenštejn, La corazzata Potëmkin, 1925


Pier Paolo Pasolini, Medea, 1969


Artavazd Pelešjan, Noi, 1969


 Pier Paolo Pasolini, La Rabbia, 1963


Vsevolod Pudovkin, La madre, 1926

Glauber Rocha, Terra em transe, 1967

 Jean Rouch, Cimetières dans la falaise, 1951

Pier Paolo Pasolini, Il Vangelo secondo Matteo, 1964


Zhao Liang, Pétition, la cour des plaignants, 1996-2009

Sergej Paradžanov, Le ombre degli avi dimenticati, 1964

2 commenti:

  1. Cara Francesca, grazie per questo bel regalo pasquale!

    RispondiElimina
  2. Di niente! La sensazione è di non essere stata all'altezza, ma si fa quel che si può.

    RispondiElimina