venerdì 23 marzo 2012

La littérature c'est la fête

Non sarebbe male pensare qualche volta alle parole di uso quotidiano, in particolare a quelle che piovono insistentemente dall'alto, da qualche centro di potere, metterle in sequenza, senza alcun timore di usarle nelle consuete frasi fatte, per rivelarne, paradossalmente, il significato più profondo ed autentico e provare ad abbozzare nel modo più semplice ed onesto possibile lo sfondo del paesaggio del nostro presente. Ho l'impressione che molti poeti francesi contemporanei lo facciano (uno degli ultimi residui visibili del loro tradizionale modo di essere engagés), soffermandosi su tali parole evitando in ogni modo di creare immagini, e quindi di creare poesia, e senza indulgere in alcuna forma di compiacimento estetico o musicale, il che, soprattutto in francese, è un esercizio non banalissimo. Pochi di questi, tuttavia, attraverso questo umile ed apparentemente elementare e di primo acchito sterile esercizio, riescono a rivelare qualcosa, mi pare. Una in particolare, Nathalie Quintane, vi applica la tecnica del sillogismo, giungendo a delle conclusioni che, sebbene sotto gli occhi di tutti e tutte già interamente inscritte nelle premesse, generalmente si evita di trarre, probabilmente per mancanza di quel minimo di coraggio necessario a dire no ad ognuna di esse.

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Votiamo per eleggere degli eletti che votano delle leggi.
Le leggi devono essere rispettate.
Rispettiamo le leggi votate dagli eletti per i quali abbiamo votato.

Non si deve entrare con un coltello in un istituto scolastico.
I portali metal detector rilevano i coltelli.
Installiamo dei portali metal detector all'ingresso degli istituti scolastici.

È meglio avere la maturità per entrare nel mercato del lavoro.
La maturità d'oggi non ha più alcun valore.
Quelli che hanno la maturità non valgono nulla sul mercato del lavoro.

I figli degli operai non accettano le classi preparatorie alle grandes écoles.
Chiudiamo le fabbriche, non ci sono più operai, e quindi non ci sono più figli di operai.
Le classi preparatorie non sono precluse ai figli degli operai.

Degli anarchici hanno scritto dei libri.
Degli anarchici hanno lanciato delle bombe.
Vi sono, tra di loro, delle persone che lanciano o lanceranno delle bombe.

Dei musulmani obbligano delle ragazze a portare il velo.
Le ragazze devono essere libere di non portare il velo.
Votiamo una legge che obbliga le ragazze a non portare il velo.

L'alimentazione che non ingrassa è cara.
Ci sono dei poveri.
I poveri sono ciccioni.

La letteratura non è accessibile al grande pubblico.
Il grande pubblico vuole fare baldoria.
La letteratura è baldoria.

Nathalie Quintane, Tomates, 2010

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