lunedì 21 marzo 2011

A meno che

Bey dem Begriffe des Völkerrechts, als eines Rechts zum Kriege, läßt sich eigentlich gar nichts denken (weil es ein Recht seyn soll, nicht nach allgemein gültigen äußern, die Freyheit jedes Einzelnen einschränkenden Gesetzen, sondern nach einseitigen Maximen durch Gewalt, was Recht sey, zu bestimmen), es müßte denn darunter verstanden werden: daß Menschen, die so gesinnet sind, ganz recht geschieht, wenn sie sich unter einander aufreiben, und also den ewigen Frieden in dem weiten Grabe finden, das alle Gräuel der Gewaltthätigkeit sammt ihren Urhebern bedeckt.

Immanuel Kant, Zum ewigen Frieden, 1795

Nel concetto del diritto internazionale, come diritto di fare la guerra, in realtà non si riesce a pensare nulla (perché vi si vuole vedere un diritto di determinare cosa sia diritto, non secondo leggi esterne che valgano per tutti e limitino la libertà di ognuno, ma secondo massime unilaterali, per mezzo della violenza), a meno che non si debba intendere che sia del tutto giusto che gli uomini che abbiano tale atteggiamento si distruggano a vicenda e trovino così la pace perpetua in quella vasta tomba che ricopre tutti gli orrori della violenza assieme a chi li ha provocati.

Immanuel Kant, Per la pace perpetua, 1795

Un titolo come "per la pace perpetua" può lasciare perplessi. A me lascerebbe più che perplessa un titolo come "per una pace di tre anni".

Yo me enamoré de un aire

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