Mi sono messa a cercare delle tracce di Ernesto Ragazzoni nell'archivio de La Stampa, su cui tornerò, perché ce ne sono moltissime. Ad un certo punto, però, attratta dal continuo trasformarsi della lingua italiana, dal fluttuare delle opinioni politiche degli editorialisti al cambiare dell'azionista di riferimento e dall'evoluzione della natura dei reati che emergono in cronaca al cambiare della situazione sociale del paese, e persino dalle sezioni del giornale che, quando sono fresche di stampa, non leggo proprio mai, ma che grazie all'azione del tempo acquistano ai miei occhi interesse (i listini delle Borse, ad esempio, che nell'Ottocento menzionavano legna, canapa, fieno, riso, buoi, maiali, ecc., oppure le inserzioni pubblicitarie dedicate ai menù dei ristoranti, all'offerta di servizi di medicina magnetica e di sonnambule, alla vendita di pappagalli ben educati, di preservativi infrangibili, di rimedi contro il colera, la tubercolosi, le carenze nutrizionali o, più radicalmente, contro la miseria, ecc.), ormai così irrimediabilmente persa, mi è venuto in mente che è il primo gennaio.
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Un altr'anno è passato irrevocabilmente, un nuovo anno è cominciato. Poiché in questi giorni è usanza che si facciano felici augurii ai nostri cari, noi vogliamo fare all'Italia l'augurio che l'anno in cui siamo entrati sia per essa più avventurato che in quello ch'è finito, che non quelli che dal 60 in qua l'hanno condotta al poco invidiabile stato in cui si trova.
L'ufficio del cronista quotidiano non fu nel sessantasette molto lieto in Italia. Quanto all'estero, resta in forse l'alleanza colla Francia, in cui si faceva il maggiore assegnamento, incerto l'esito delle pratiche colle altre potenze. Nè l'aspetto delle cose è più ridente all'interno. Allargata la voragine finanziaria, per colmare la quale nissun efficace provvedimento venne preso, il paese afflitto dalla pestilenza e dal caro dei viveri, le industrie sempre tisiche, il malandrinaggio rigoglioso, l'amministrazione deplorabile, i fallimenti quotidiani, le differenze tra le Provincie e i Comuni e tra i partiti politici accresciute.
Il Capodanno a Roma
Roma, 1, mattino
L'anno è cominciato a Roma con tempo piovoso. L'ultima giornata del 1922 è stata accompagnata da pioggia insistente per buona parte della giornata. Nelle ultime ore però la pioggia si è calmata e la città ha ripreso la sua animazione.
Quest'anno è mancata una caratteristica tipica, cioè gli spari ed il getto delle pignatte, essendo state entrambe proibite dall'autorità.
In Vaticano vi furono le consuete cerimonie.
Alla Reggia, l'ultimo dell'anno è trascorso nella intimità della famiglia reale.
Oggi, Capo d'anno, la giornata sarà riempita di cerimonie e ricevimenti. Al Quirinale i Sovrani riceveranno, come di consueto, le rappresentanze della Camera e del Senato per la presentazione degli auguri.
Nel pomeriggio vi sarà il grande corteo fascista per il giuramento di fedeltà al Presidente del Consiglio. I fascisti, che ascenderanno a parecchie migliaia, formeranno il corteo alle 14 a Villa Borghese e percorreranno con musiche e gagliardetti il corso Umberto. A Palazzo Chigi, dove è la sede del Fascio, l'on. Mussolini assisterà dal balcone al passaggio del corteo. Poscia le "camicie nere" si recheranno al monumento di Vittorio Emanuele dove sull'Altare della Patria presteranno giuramento di fedeltà al Ministero fascista. Poscia sempre in corteo si recheranno al Quirinale per una grande manifestazione al Re.
Durissima lotta tra Rochefort e Bastogne
Forze celeri e corazzate tedesche realizzano successi in direzione sud-ovest
Una importante strada di rifornimento nemica è stata tagliata
Bilancio di un anno, problemi di un'epoca
Se noi vogliamo individuare i due principali fenomeni di politica generale verificatisi durante i primi otto mesi del dopoguerra europeo, dovremmo mettere, accanto all'affermazione socialista - su cui ci siamo intrattenuti in recenti articoli - la ripresa cristiana.
"Remare insieme"
Motto agli italiani per l'anno nuovo
Roma, 31 dicembre
Il discorso di Palmiro Togliatti al quinto congresso del partito comunista chiude con la sua mole massiccia l'annata politica e merita una valutazione assai ampia.
Hitler aveva un figlio?
Il Capo dello Stato sulla neve di Courmayeur
Comincia il "terribile" 1984, terribile non tanto per la cattiva fama procuratagli da Orwell, quanto per la gravità dei problemi effettivi che il 1983 gli ha trasmesso in eredità. Vediamo i tre più importanti (erano i missili, il Medio Oriente, l'Europa, ndf).
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12 settembre 1867
16 marzo 1869
2 luglio 1870
1 marzo 1885
26 novembre 1893
26 novembre 1893
25 novembre 1895
25 novembre 1895
17 luglio 1896
12 maggio 1896
4 ottobre 1897
2 gennaio 1899
21 ottobre 1901
28 ottobre 1902
9 gennaio 1909
28 luglio 1909
1 luglio 1917
19 aprile 1943
1 gennaio 1944
26 aprile 1945
26 aprile 1945
25 aprile 1948
25 aprile 1968
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