Ich fahre viel auf dem Motorrad, ich bade viel, ich liege lange nackt im Gras am Teiche, bis Mitternacht bin ich mit einem lästig verliebten Mädchen im Park, ich habe schon Heu auf der Wiese umgelegt, ein Ringelspiel aufgebaut, nach dem Gewitter Bäumen geholfen, Kühe und Ziegen geweidet und am Abend nachhause getrieben, viel Billard gespielt, große Spaziergänge gemacht, viel Bier getrunken und ich bin auch schon im Tempel gewesen. Am meisten Zeit aber – ich bin sechs Tage hier – habe ich mit zwei kleinen Mädchen verbracht, sehr gescheidten Mädchen, Studentinnen, sehr socialdemokratisch, die ihre Zähne aneinanderhalten müssen, um nicht gezwungen zu sein bei jedem Anlaß eine Überzeugung, ein Princip auszusprechen. Die eine heißt Agathe, die andere Hedwig. Agathe ist sehr häßlich und Hedwig auch. H. ist klein und dick, ihre Wangen sind roth ununterbrochen und grenzenlos, ihre obern Vorderzähne sind groß und erlauben dem Mund nicht, sich zu schließen, und dem Unterkiefer nicht, klein zu sein; sie ist sehr kurzsichtig und das nicht nur der hübschen Bewegung halber, mit der sie den Zwicker auf die Nase – deren Spitze ist wirklich schön aus kleinen Flächen zusammengesetzt – niedersetzt; heute Nacht habe ich von ihren verkürzten dicken Beinen geträumt und auf diesen Umwegen erkenne ich die Schönheit eines Mädchens und verliebe mich.
Triesch, Mitte August 1907, Brief an Max Brod
Vado molto in motocicletta, faccio spesso il bagno, sto steso a lungo nudo nell'erba allo stagno, fino a mezzanotte sto al parco con una ragazza fastidiosamente innamorata, ho già rivoltato il fieno sul prato, installato una giostra, soccorso alberi dopo il temporale, pascolato mucche e capre e la sera le ho ricondotte a casa, ho giocato molto a biliardo, fatto lunghe passeggiate, bevuto molta birra e sono anche già stato al Tempio. Però la maggior parte del tempo - sono qui da sei giorni - l'ho passato con due piccole ragazze, ragazze molto particolari, studentesse, molto socialdemocratiche, che devono mordersi la lingua per non essere costrette, ad ogni occasione, ad esprimere una convinzione, un principio. Una si chiama Agathe, l'altra Hedwig. Agathe è molto brutta e Hedwig anche. H. è piccola e grassa, le sue guance sono ininterrottamente e illimitatamente rosse, i suoi incisivi superiori sono grandi e non consentono alla bocca di chiudersi e alla mandibola di essere piccola; è molto miope e questo non solo per il gesto carino con cui abbassa il pince-nez sul naso, la cui punta è veramente ben composta da piccole superfici; stanotte mi sono sognato delle sue grasse corte gambe ed è grazie a queste vie traverse che riconosco la bellezza di una ragazza e mi innamoro.
Hedwig (da Franz Kafka a Třešť)
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