venerdì 8 ottobre 2010

Economia politica delle stelle

In fondo una stella è un enorme serbatoio di energia che sparisce non appena la sua massa glielo consente...
Non si ammette che le stelle continuino a fare così; si preferisce trasformarle in macchine di calore efficienti...
Heiner Müller

Quando il drammaturgo Heiner Müller al congresso degli scrittori di Bitterfeld rimproverò alle stelle giovani nello spazio un consumo di energia dissipativo, scatenò l'inferno. Era un'allusione? Era derisione? I quadri di partito considerarono la relazione una storpiatura dell'approccio socialista. Risposero loro però degli astrofisici dell'Accademia delle Scienze di Mosca che avevano partecipato ad un evento parallelo in una città vicina ed erano venuti velocemente per la discussione conclusiva della conferenza dei poeti: ebbene sì, era vero che le stelle producevano perdite di massa economicamente sproporzionate; quasi come un sovrano feudale che non badi affatto al bilancio, sì, un sovrano di questo tipo o un imperatore romano consolidava il proprio potere tramite l'accentuazione del lusso, l'arbitrio e la dissipazione. Fa parte in effetti della figura del sovrano, che si legittimi tramite la dissipazione, chiosarono gli storici. Anch'essi provenivano da una manifestazione vicina(I).
Gli ingegneri di Bitterfeld, in cambio, per i quali il congresso dei poeti doveva essere un lavoro preliminare, ebbero ad insistere che non sarebbe stato in nessun modo da escludersi, anche alla luce dei successi della spinta innovativa ed esemplare dell'Unione Sovietica nell'ambito dell'astronautica, che i soli ed i pianeti e infine la macchinazione della Via Lattea non fossero un obiettivo precluso all'umanità industrializzata.
Alcuni dei quadri di partito presenti sapevano da letture clandestine (samizdat) che Trotsky aveva scritto qualcosa di simile nel 1922. All'epoca aveva spiegato: al posto di un socialismo nel proprio Paese, che sicuramente mirava a qualcosa di impossibile, il proseguimento del socialismo su scala mondiale, l'internazionalismo, una prospettiva stellare, la loro momentanea antieconomicità avrebbero dovuto adattarsi ai bisogni umani ed essere politicamente economicizzati. Ciò avrebbe offerto un ampio spettro di orizzonti, una specie di conto bancario della speranza dell'umanità e della fiducia della classe operaia, che si sarebbe arricchita continuamente degli apporti di scienziati, ingegneri e poeti.
Il congresso del 1922 era stato completamente diverso, un congresso di psicoanalisti, geologi ed astronomi, tra i quali si erano persi molti poeti. I quadri di partito, animati dal sorprendente corso della discussione pomeridiana, riflettendo sui propri problemi nell'apparato di partito, se si avventuravano su terreni impraticabili, iniziavano ad arrestare di botto la discussione. Per più di cinque anni Heiner Müller, per quel che riguarda le sue richieste particolari, non ebbe alcun margine di manovra.

(I) Il catering in occasione di tali conferenze speciali era ottimo. Di libertà per l'argomentazione piacevole ce n'era però sempre solo alla conferenza vicina. Gli scienziati, rispettivamente i politici, potevano esercitare la libertà dove non erano competenti.

Alexander Kluge, Glückliche Umstände, leihweise, Suhrkamp 2008

Il congresso di Bitterfeld cui partecipò Müller, svoltosi a metà degli anni '60, è rimasto anche nei ricordi di Enzensberger, e non a caso, e non solo nei suoi (anche in quelli di Christa Wolf, per esempio). Il primo congresso, che si tenne nel palazzo della cultura del Kombinat elettrochimico di Bitterfeld nel 1959, fu il più importante, nel suo genere, nell'intera storia della DDR, quello che ne espresse più chiaramente e con maggiore eco la sua politica culturale. Greif zur Feder, Kumpel! Die sozialistische Nationalkultur braucht Dich (visto che il verbo rimanda al comando di imbracciare il fucile, in italiano girerei in "Penna in spalla, compagno! La cultura nazionale socialista ha bisogno di te") fu il suo motto. Vi parteciparono 300 operai-scrittori e circa 150 scrittori della DDR. Vi si decise, tra l'altro, che gli intellettuali andassero nelle fabbriche tra gli operai per conoscere direttamente la situazione operaia (Dichter in die Produktion, i poeti (vadano) nella produzione) e che gli operai tenessero dei diari di brigata dove annotare le loro esperienze.


Elektrochemisches Kombinat Bitterfeld, Kraftwerk Nord, Bundesarchiv


Il compagno Walter Ulbricht in dialogo con il premio nazionale ed eroe del lavoro Sepp Wenig della SDAG Wismut, Bundesarchiv

Scrittori interessati ai libri esposti durante una pausa dei lavori, Bundesarchiv

Il giovane autore Bräunig dell'Istituto di Letteratura di Lipsia, Bundesarchiv

Il professor Kurella, Bundesarchiv


NGC246, anello di materiale prodotto da una stella morente, California Institute of Technology

Non c'entra nulla (forse), ma il parco industriale dove sorgeva il Kombinat di Bitterfeld, un tempo la città più inquinata d'Europa, è stato risanato, vi sono piovuti milioni di euro, vi lavorano più di 10 000 persone, ha cambiato nome, ma non è (ancora) morto.

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