domenica 24 ottobre 2010

La sfiga di essere belli e coraggiosi

In una delle sue innumerevoli versioni, che variano spaziando dalla Murcia, alla Castiglia, al Messico, al Venezuela e chissà a quanti altri posti ancora, al punto che solo un segugio del calibro di Studiolum potrebbe tentare di venire a capo dei suoi percorsi, El guapo può suonare così:



A la una canta el guapo
A las dos canta el cobarde
A las tres cantaré yo
Por haber llegado tarde.
Por esa calle derecha
Van a construir un puente
Con las costillas de un guapo
Y la sangre de un valiente.

All'una canta il bello/alle due canta il codardo/alle tre canterò io/ per essere arrivato tardi/Per questa via a destra/costruiranno un ponte/con le costole di un bello/e il sangue di un coraggioso.


(*) L'idea di questo progetto (dell'album Los impossibles) è nata dalla semplice curiosità: esiste in Messico un manoscritto, composto all'inizio del XVIII secolo dal chitarrista barocco spagnolo Santiago de Murcia, che contiene un pezzo intitolato Los Impossibles. Si tratta di una romanesca di un genere che si ritrova nel XVI secolo in Italia, in Spagna e in Portogallo. Il suo tema è ancora ricorrente nella musica tradizionale messicana. La mia curiosità e la mia attrazione derivano in primo luogo dal fatto che una melodia abbia potuto aprirsi un varco tra la musica tradizionale della sua epoca e la musica colta, e viaggiare nell'arco di un secolo, dall'Italia, via Spagna e Portogallo, fino al Messico, sia ancora viva oggi nella musica della tradizione orale dell'America Latina (da qui).

2 commenti:

  1. Mu divertida y muy moderna!

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  2. Gracias :-)

    Ho integrato (quasi tutti) i tuoi suggerimenti dall'altra parte. Preziosissimi.

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