Sa come prese avvio la poesia? Penso sempre che abbia avuto inizio quando un ragazzo delle caverne ritornò di corsa alla caverna, attraversando l'erba alta, gridando, mentre correva: "Al lupo, al lupo," e non c'era nessun lupo. I suoi genitori babbuineschi, grandi maniaci della verità, gli offrirono sicuramente riparo, ma la poesia era nata - il racconto alto era nato nell'erba alta.Intervista a Nabokov registrata a Zermatt nel luglio del 1962, trasmessa dalla BBC e pubblicata nel Listener del 22 novembre 1962.
Visto che ci sono, lascio un estratto di un'intervista rilasciata il 30 maggio del 1975 a Bernard Pivot e a Gilles Lapouge per la trasmissione Apostrophes. Prima guardatela - se credete; serve dirlo? -, vi dico poi. Niente di che, ma vi dico poi.
Quello che volevo dirvi è che nelle note biografiche poste in premessa a Nabokov, Nouvelles complètes, Gallimard 2010, si legge che le condizioni imposte da Nabokov all'intervistatore, oltre a quella di conoscere in anticipo le domande e di arrivare in trasmissione con le risposte pronte (Ho orrore dell'improvvisazione), prevedevano che gli si mettesse a disposizione una scrivania coperta di una muraglia di libri destinata a nascondere al pubblico il testo da leggere (Sono molto abile nell'arte di far credere che non leggo veramente e persino che gli occhi, all'occasione, vadano a cercare ispirazione sul soffitto) e che gli fosse servito del whisky in una teiera (Pivot si sentì chiedere: -Vuole un po' di tè? e rispondere -Sì, un po' di tè, è un po' forte, sa?).
Ecco, tutto qua. Se avete cliccato tutto, quello che vi manca, a questo punto, oltre al contenimento del vostro zelo, è solo la quarta parte dell'intervista.
In omaggio alle maschere, tema caro a Nabokov: Io non so se son Valacchi o se Turchi son costor.
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