Per poter vedere tantissime barche a vela di diversi colori e stazze che si incrociano e si allontanano in mille direzioni diverse anche quando non c'è un alito di vento e persino quando il mare è lontano, si ripercorra mentalmente, mentre ci si sta dirigendo verso un luogo abbastanza affollato, questa poesia, avendo come sola cura quella di concluderla nel momento in cui si svolta l'ultimo angolo di casa che ancora separa gli occhi dalla visione di una folla di passanti in movimento:
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Le vele le vele le vele
Che schioccano e frustano al vento
Che gonfia di vane sequele
Le vele le vele le vele!
Che tesson e tesson: lamento
Volubil che l'onda che ammorza
Ne l'onda volubile smorza
Ne l'ultimo schianto crudele
Le vele le vele le vele
Dino Campana, Barche amorrate
Gli sperimentatori più audaci, una volta svoltato l'angolo, la declamino ad alta voce.
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