Ho trovato un articolo con cui sono in disaccordo. Capita. Tuttavia, trovo eccezionale a quale punto il suo contenuto si collochi esattamente agli antipodi del mio sentire.
Il suo autore, John McWorther, dà indirettamente credito a chi considera colti coloro che sanno fingere di tenere una conversazione in francese, valuta una lingua e la possibilità di impararla in base alla dimensione e al ruolo politico-economico del paese in cui è parlata, contempla la categoria stessa dell'utilità o dell'importanza o della necessità di una lingua, lascia comprendere quanto indispensabile sia acquisire competenze globali, considera l'Europa una penisola dell'Asia, apprezza d'altra parte l'Asia, con le sue numerosissime civiltà millenarie adesso, nel momento in cui i paesi asiatici si impongono tra quelli ad economia emergente, riducendola al contempo alla sola Cina, ritiene si possa conoscere l'intero pensiero occidentale tramite buone traduzioni in inglese, snobba la lettura di Nietzsche in originale, non coglie la bellezza e la profondità o anche solo le nuances delle differenze tra lingue come l'inglese, il tedesco, il francese e l'italiano - sì, anche tra le parenti più prossime -, ricorda, quale particolarità del cinese, la questione dei diversi toni delle sue parole, considera necessario imparare l'arabo piuttosto dell'italiano o del francese non per conoscere il mondo arabo, ma al solo scopo di attuare un'opera di mediazione tra il mondo occidentale e quello arabo, enumera tra i vantaggi di studiare certe lingue a scapito di altre la presenza di persone con cui praticarle, negando così il piacere di imparare le lingue antiche, considera il russo un latino che si può parlare con nativi, propone un aut aut tra Čechov e Catullo, non si rammarica per niente dell'ignoranza del greco antico, considera lo spagnolo più necessario del francese e del tedesco, riduce implicitamente la varietà linguistica europea ai soli francese, italiano, spagnolo, tedesco e inglese, considera accettabile che un'università che non abbia sufficienti fondi possa offrire solo corsi di cinese e arabo e, infine, ritiene irrimediabilmente trapassata qualsiasi cosa potesse avere un senso per i personaggi dei romanzi di Henry James.
Questa, per me, è una perfetta definizione di antipodi.
E se il suo autore dovesse passare di qui e non capire niente di questo post, tant pis pour lui.
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