Venerdì alla bottega di Giunti comprai un mazzo di commedie, undeci in numero, e certi altri libretti. E ci viddi il testamento di Boccaccio stampato con certi discorsi fatti sul Decamerone.
Questo testamento mostra una mirabile povertà e bassezza di fortuna di questo grand'uomo. Lascia delle lenzuola, e poi certe particelle di letti a suoi parenti, e sorelle. Gli libri a un certo frate, al quale ordina, che gli comunichi a chiunque gliene richiederà. Fin a' vasi, e mobili vilissimi gli mette in conto. Ordina delle messe, e sepoltura. C'è stampato come s'è ritrovato di carta pergamena molto guasta, e ruinata.
Texte rédigé en italien par Montaigne. Montaigne, Journal de voyage, Gallimard, 1983
(Si riferisce a venerdì 30 giugno 1581, durante il suo soggiorno fiorentino.)
(Si riferisce a venerdì 30 giugno 1581, durante il suo soggiorno fiorentino.)
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Nel sacco di Durruti si trovarono i seguenti effetti: biancheria per un cambio, due pistole, un binocolo e un paio di occhiali da sole. L'inventario era tutto qui.
Hans Magnus Enzensberger, La breve estate dell’anarchia. Vita e morte di Buenaventura Durruti, Feltrinelli, 1997
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