Nel 1939 il Sindacato Fascista Medici ha l'incarico di censire i medici di "razza ebraica" in vista della loro cancellazione dall'albo.
Il 20 agosto del 1939 il dottor Bruno Pincherle, espulso già da dicembre dell'anno prima dalla clinica triestina dove lavorava, invia la propria dichiarazione al sindacato.
Dopo l'arresto, la detenzione in carcere e l'internamento, Pincherle riavrà il proprio posto di lavoro il 15 ottobre 1945.
da Miriam Coen, Bruno Pincherle, Edizioni Studio Tesi, 1995
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