Trieste, 6 Ottobre 1977
Un legno birichino
Non si sa come, ma un giorno capitò nella bottega di mastro Ciliegia un pezzo di legno.
Era un pezzo di legno che sapeva parlare ridere e gridare.
Sentendolo parlare, mastro Ciliegia prese tanta paura che cadde per terra.
Finalmente mastro Ciliegia regalò il legno a Geppetto.
Geppetto voleva un pezzo di legno.
Reperto n° 1
Reperto n° 2
:)
RispondiEliminaAl blog italiano di Nueva Zelanda “Bat, Bean, Beam” si ha appena pubblicato un buon post sulle metamorfosi di Pinocchio.
Non ho mai visto la scrittura di una bambina italiana. Ma mi sorprende che certe lettere – r, t, la capitale S, N – imparate di scrivere in una maniera differente da noi. Nessuno pare di aver studiato queste differenze fra i canoni regionali delle lettere latine manoscritte.
:-)
RispondiEliminaIn effetti le varianti delle lettere latine sono numerose: personalmente, ho difficoltà enormi a comprendere il corsivo tedesco, specie quello maschile, mentre il corsivo francese mi sembra generalmente più accessibile. Le varianti sono anche suscettibili di cambiamenti piuttosto rapidi: i bambini italiani oggi scrivono diversamente e le maiuscole del corsivo, nella maggior parte dei casi, sono del tutto assimilate a quelle dello stampatello maiuscolo.
E io com'è che sono arrivato qui solo adesso, porcaccia diavola? (Giusto per usare un toscanismo in ossequio a Collodi.) Quanti ripassi adesso mi tocca fare...
RispondiEliminaComplimenti per la bellissima calligrafia. Io arrivai in prima elementare (1977, manco a farlo apposta) che sapevo scrivere, ma in stampatello, e trovai una maestra che cercò di curarmi dal mancinismo. Mi vengono ancora i brividi a pensarci e la calligrafia - pessima - me la porto dietro da allora.
Ma non ti sei perso proprio niente, è tutto qua: tutto un copiare poesie, nella maggior parte dei casi. Negli ultimi giorni, complice uno dei miei rari soggiorni nella mia città natale e il desiderio di cercare di ritrovare qualche traccia dei miei primissimi incontri con la poesia, mi è venuta l'idea di aprire un baule chiuso da anni. Vi ho trovato queste cose e mi è venuto naturale condividerle. Ne ho trovate anche altre che avevo completamente rimosso, alcune - come nel tuo caso - da brividi: se non mi parrà di insistere troppo su questo filone e se mi riuscirà di evitare possibili cadute nel sentimentalismo, proverò a condividere anche alcune di quelle.
RispondiEliminaIn assenza di prove e anche in ossequio al suo etimo greco, dubito che la tua calligrafia sia pessima e, vista la diffusione della professione di amanuense, conto anche che non ti abbia invalidato troppo nella vita. Sottoposero anche me alla medesima cura (ero ambidestra): credo sia l'unica cosa di destra che sono riusciti ad inculcarmi.
Il tuo entusiasmo non mi può fare che piacere ed è senza dubbio legato alla tua giovane età: a quanto pare, sei più piccolo di me di ben un anno.
Benvenuto, Giovanni, e benvenuti i toscanismi.
In assenza di prove e anche in ossequio al suo etimo greco, dubito che la tua calligrafia sia pessima.
RispondiEliminaEh, hai ragione: la mia calligrafia è ottima, ma purtroppo la mia grafia è pessima.
Ed il disegno non merita commenti ? Forse si considera la qualita' della calligafria dell'autrice ambidestra, migliore dell'originalita' del suo disegno ?
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