bianchi vien su de drio del monte, i va
legeri pal zeleste, i se fa e disfa.
E in campagneta putei cori e salta,
e i se ziga tremende parolazze,
che, alegro, el fresco maistral ciol suso,
e porta via, che le mame no' senti.
E mi me piasi ancora; e vardo e scolto
vìver nùvoli e fioi; e me discordo
de mi; e son come se no' fussi più.
Virgilio Giotti, Colori, Einaudi, 1997
È estate ancora una volta. Nuvolette
bianche salgono da dietro al monte, vanno
leggere nel celeste, si fanno e disfano.
E nel campo ragazzi corrono e saltano,
e si gridano tremende parolacce,
che, allegro, il fresco maestrale coglie
e porta via, affinché le mamme non sentano.
E a me piace ancora; e guardo e ascolto
vivere nuvole e bambini; e mi scordo
di me; e sono come se non fossi più.
Гори, гори ясно (либретто)
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