I fatti ordinari sono distribuiti nel tempo, allineati lungo il suo corso come perle su un filo. Essi hanno i loro antecedenti e le loro conseguenze, che si accalcano e camminano l’uno sui talloni dell’altro, senza interruzioni e senza discontinuità. Ciò è importante per la narrazione, la cui anima è continuità e successione.
Ma che fare di quegli avvenimenti che non hanno posto nel tempo, degli avvenimenti avvenuti troppo tardi, quando ormai il tempo è già stato attribuito, distribuito, assegnato, e che restano abbandonati, come se fossero non classificati, sospesi per aria, senza dimora e smarriti?
È forse il tempo troppo angusto per contenere tutto quello che succede? Può accadere che tutti i posti del tempo siano esauriti? Preoccupati, corriamo lungo quel treno di avvenimenti, preparandoci per il viaggio.
Per l'amor del cielo, è possibile che qui non ci siano distributori di biglietti per il tempo?... Signor conduttore!
Calma! Niente panico, sistemeremo tutto senza far rumore, con i mezzi che abbiamo a disposizione.
Il lettore ha mai sentito parlare dei doppi binari del tempo? Sì, esistono tali rami laterali, un po' illegali, è vero, e problematici, ma quando si trasporta della merce di contrabbando, come facciamo noi, un fatto supplementare, inclassificabile, non si può andare tanto per il sottile.
Cerchiamo quindi di sgombrare ad un certo punto della storia un binario morto, un vicolo cieco, per sospingervi questa storia illecita. Soprattutto, non abbiate paura di nulla. L'operazione sarà impercettibile, il lettore non proverà nessun trauma. Forse, nel momento stesso in cui ne parliamo, la manovra è già compiuta e avanziamo lungo il binario parallelo?
Bruno Schulz, L'epoca geniale (Genialna epoka), I
(grazie all'inconsapevole cooperazione tra Google translate alimentato a Genialna epoka, Thérèse Douchy ed un traduttore ignoto)
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