domenica 19 giugno 2011

L'uomo democratico del 2011, dove meno te lo aspetti

Mi piace riprendere una citazione di un vecchio testo su cui mi sono imbattuta, come spesso succede senza cercarlo affatto. Si può invece dire che, come altrettanto spesso succede, sia stato lui a trovare me. Si tratta di un passaggio di un testo apparso per la prima volta anonimo nel 1864 a Bruxelles.
Senza Carlo Ginzburg (sì, ancora una volta lui e probabilmente non per l'ultima) e il suo Il filo e le tracce. Vero falso finto, Feltrinelli, 2006, forse non ne sarei mai venuta a conoscenza. Rispetto alla citazione riportata da Ginzburg, che ha analizzato il testo del 1864 nell'ambito di un capitolo molto ricco dedicato alle fonti dei Protocolli dei savi di Sion, la mia è riportata in modo solo leggermente ampliato.
E poi, senza la mia percezione che ho del mondo in cui vivo, e non mi riferisco necessariamente né all'Italia (in cui in effetti non vivo) né necessariamente alla Francia, ché quando dico mondo intendo proprio mondo, forse il passaggio in questione non avrebbe mai destato la mia attenzione.
D'altra parte, senza I dialoghi dei morti di Luciano (e i successivi Nuovi dialoghi dei morti di Fontenelle) e senza il colpo di stato di Napoleone III del 1851, ma soprattutto senza il successivo plebiscito del 1852, forse il testo dell'anonimo non sarebbe proprio mai nato.



MACHIAVEL.

Je ne vous ai montré encore que la partie en quelque sorte défensive du régime organique que j'imposerais à la presse; j'ai maintenant à vous faire voir comment je saurais employer cette institution au profit de mon pouvoir. J'ose dire que nul gouvernement n'a eu, jusqu'à ce jour, une conception plus hardie que celle dont je vais vous parler. Dans les pays parlementaires, c'est presque toujours par la presse que périssent les gouvernements, eh bien, j'entrevois la possibilité de neutraliser la presse par la presse elle-même. Puisque c'est une si grande force que le journalisme, savez-vous ce que ferait mon gouvernement? Il se ferait journaliste, ce serait le journalisme incarné.


MONTESQUIEU.

Vraiment, vous me faites passer par d'étranges surprises! C'est un panorama perpétuellement varié que vous déployez devant moi; je suis assez curieux, je vous l'avoue, de voir comment vous vous y prendrez pour réaliser ce nouveau programme.


MACHIAVEL.

Il faudra beaucoup moins de frais d'imagination que vous ne le pensez. Je compterai le nombre de journaux qui représenteront ce que vous appelez l'opposition. S'il y en a dix pour l'opposition, j'en aurai vingt pour le gouvernement; s'il y en a vingt, j'en aurai quarante; s'il y en a quarante, j'en aurai quatre-vingts. Voilà à quoi me servira, vous le comprenez à merveille maintenant, la faculté que je me suis réservée d'autoriser la création de nouvelles feuilles politiques.


MONTESQUIEU.

En effet, cela est très-simple.


MACHIAVEL.

Pas tant que vous le croyez cependant, car il ne faut pas que la masse du public puisse soupçonner cette tactique; la combinaison serait manquée et l'opinion se détacherait d'elle-même des journaux qui défendraient ouvertement ma politique.
Je diviserai en trois ou quatre catégories les feuilles dévouées à mon pouvoir. Au premier rang je mettrai un certain nombre de journaux dont la nuance sera franchement officielle, et qui, en toutes rencontres, défendront mes actes à outrance. Ce ne sont pas ceux-là, je commence par vous le dire, qui auront le plus d'ascendant sur l'opinion. Au second rang je placerai une autre phalange de journaux dont le caractère ne sera déjà plus qu'officieux et dont la mission sera de rallier à mon pouvoir cette masse d'hommes tièdes et indifférents qui acceptent sans scrupule ce qui est constitué, mais ne vont pas au delà dans leur religion politique.
C'est dans les catégories de journaux qui vont suivre que se trouveront les leviers les plus puissants de mon pouvoir. Ici, la nuance officielle ou officieuse se dégrade complétement, en apparence, bien entendu, car les journaux dont je vais vous parler seront tous rattachés par la même chaîne à mon gouvernement, chaîne visible pour les uns, invisible à l'égard des autres. Je n'entreprends point de vous dire quel en sera le nombre, car je compterai un organe dévoué dans chaque opinion, dans chaque parti; j'aurai un organe aristocratique dans le parti aristocratique, un organe républicain dans le parti républicain, un organe révolutionnaire dans le parti révolutionnaire, un organe anarchiste, au besoin, dans le parti anarchiste. Comme le dieu Wishnou, ma presse aura cent bras, et ces bras donneront la main à toutes les nuances d'opinion quelconque sur la surface entière du pays. On sera de mon parti sans le savoir. Ceux qui croiront parler leur langue parleront la mienne, ceux qui croiront agiter leur parti agiteront le mien, ceux qui croiront marcher sous leur drapeau marcheront sous le mien.




MACHIAVELLI

Finora vi ho solo mostrato la parte in un certo senso difensiva del regime organico che imporrò alla stampa; ora devo farvi vedere come saprò usare questa istituzione a beneficio del mio potere. Oso affermare che nessun governo ha avuto, finora, una concezione più ardita di quella di cui sto per parlarvi. Nei paesi parlamentari, è quasi sempre attraverso la stampa che muoiono i governi; ebbene, intravvedo la possibilità di neutralizzare la stampa attraverso la stampa stessa. Siccome il giornalismo è una forza così grande, sapete cosa farà il mio governo? Si farà giornalista, diventerà l'incarnazione del giornalismo.


MONTESQUIEU

Veramente, mi fate passare per delle sorprese bizzarre! È un panorama continuamente diverso, che mi svolgete davanti agli occhi; sono abbastanza curioso, ve lo confesso, di vedere come farete per realizzare questo nuovo programma.


MACHIAVELLI

Ci vorranno molti meno contributi di immaginazione di quanto pensiate. Conterò il numero di giornali che rappresenteranno quella che voi chiamate l'opposizione. Se ce ne sono dieci per l'opposizione, ne avrò venti per il governo; se ce ne sono venti, ne avrò quaranta; se ce ne sono quaranta, ne avrò ottanta. Ecco a cosa mi servirà, ora lo capite perfettamente, la facoltà che mi sono riservato di autorizzare la creazione di nuovi fogli politici.


MONTESQUIEU

In effetti, è molto semplice.


MACHIAVELLI

Non quanto lo crediate ora, perché non bisogna che la massa del pubblico possa sospettare questa tattica; la combinazione fallirà e l'opinione pubblica si staccherà da sola dai giornali che difendessero apertamente la mia politica.
Dividerò in tre o quattro categorie i fogli dedicati al mio potere. In prima fila porrò un certo numero di giornali la cui tendenza sarà palesemente ufficiale e che, in tutti gli incontri, difenderanno i miei atti ad oltranza. Non saranno quelli, ve lo dico subito, ad avere più influenza sull'opinione pubblica. Nella seconda fila piazzerò un'altra falange di giornali il cui carattere non sarà più che ufficioso e la cui missione sarà di far aderire al mio potere quella massa di uomini tiepidi ed indifferenti che accettano senza scrupoli il costituito senza andare al di là della loro religione politca.
È nelle categorie dei seguenti giornali che si troveranno le leve più potenti del mio potere. Qui, la tendenza ufficiosa si degrada completamente, in apparenza, ben inteso, perché i giornali di cui sto per parlarvi saranno tutti legati al mio governo con la stessa catena, catena visibile agli uni, invisibile agli altri. Non ho intenzione di dirvi quale sarà il numero, perché conterò un organo dedicato in ogni opinione, in ogni partito; avrò un organo aristocratico nel partito aristocratico, un organo repubblicano nel partito repubblicano, un organo rivoluzionario nel partito rivoluzionario, un organo anarchico, alla bisogna, nel partito anarchico. Come il dio Visnù la mia stampa avrà centro braccia, e queste braccia daranno la mano ad ogni tendenza, di qualsiasi opinione, sull'intero territorio del paese. Si apparterrà al mio partito senza saperlo. Coloro che crederanno di parlare la loro lingua parleranno la mia, coloro che crederanno di sostenere il loro partito sosterranno il mio, coloro che crederanno di marciare sotto le loro bandiere marceranno sotto le mie.

*
Il testo di Joly è quasi contemporaneo del famoso Napoléon le Petit di Hugo, che è del 1852. Inoltre, la sua prima edizione fu pubblicata proprio nella città in cui Hugo si era rifugiato. Ricordo questi due dettagli non solo perché mi piacciono le note, ma anche perché, tempo fa, molti siti francesi avevano rilanciato un passaggio di Napoléon le Petit in quanto qualcuno vi aveva ravvisato delle (per lui) sorprendenti analogie tra il Napoleone III ritratto da Hugo e Nicolas Sarkozy. Purtroppo, per aumentare l'effetto nei contemporanei che avessero completamente ignorato il testo di Hugo, il primo artefice dell'operazione aveva pensato di intervenire sul testo originale, cosa di cui non ci sarebbe stato in realtà alcun bisogno. Questa alterazione aveva finito per andare a detrimento degli effetti che, pur nelle differenze dei contesti storici, avrebbe potuto generare un'eventuale citazione più onesta. Una cosa simile è avvenuta in Italia alle spese di un testo di Elsa Morante, che continua a circolare in rete in modo manipolato. 

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