giovedì 2 giugno 2011

Inno della Repubblica


Matteo Salvatore, Lamenti di mendicanti/Chants de mendiants, Harmonia Mundi

Fratelli tutti uniti,
facciamo l'Italia nuova
ci hanno rimasti nudi
tutti i traditori.
Dobbiamo distruggere
tutte le radici
rimaniamo amici
con tutte le nazioni.
Evviva la Repubblica dei lavoratori,
evviva la Repubblica della libertà.
E la Repubblica è bella
non va trovando guerra
vuole la libertà
tutti dobbiamo lavorare.
Chi sono i cristiani?
Siamo noi lavoratori
dalla mattina alla sera
buttiamo il sudore.
Evviva la Repubblica dei lavoratori,
evviva la Repubblica della libertà.

Un evviva amaro: la strage dei furastieri davanti alla porta di casa continua. La parola forestiero, così come straniero, non è una parola brutta. Invece la parola migrante, sempre più usata, lo è: lo straniero, se è chiamato così, è arrivato in un paese diverso dal proprio, il migrante no. È col nome stesso con cui lo si designa che se ne rifiuta l'accoglienza. Se ne vuole cancellare persino la provenienza - altrimenti si direbbe emigrante - e gli si nega la possibilità di arrivare a destinazione - altrimenti si direbbe immigrante -. È un migrante: che migri, dunque, che continui a farlo e, se proprio vuole smettere di migrare e cerca di immigrare, che lo faccia altrove - è sottinteso.

Nessun commento:

Posta un commento