venerdì 17 giugno 2011

"Il prodotto Trieste" (© Federica Seganti)

for no kind of traffic/would I admit
William Shakespeare, The tempest, Act 2, Scene 1
non ammetterò nessun tipo di commercio 


Tutto è in vendita, ormai da molto tempo, si sa. Ieri, per esempio, ho sentito parlare del "prodotto Trieste" (© Federica Seganti): non è cosa nuova, ma l'offerta si fa di volta in volta più ricca ed articolata. Ora il pacchetto comprende la mia città natale nel suo complesso, incluse la sua multiconfessionalità e la sua multiculturalità; il vocabolario usato per confezionarlo e metterlo in vendita è così tristo da essere ormai privo di ogni residuo pudore o ritrosia o minima consapevolezza del senso del limite e della misura, posto che ce ne siano mai stati.
Il grassetto e il corsivo del resoconto che segue sono miei. La tristezza che ne promana anche.
Trieste, 17 giu - E' stato siglato questo pomeriggio alla Camera di Commercio di Trieste il protocollo d'intesa per la costituzione e la promozione di Trieste Friendly, filiera pensata - recita il documento - per organizzare e valorizzare il turismo multietnico con un'accoglienza capace di rispondere concretamente alle esigenze dei viaggiatori che, arrivando in città, possano beneficiare di servizi a loro dedicati tenendo presenti le abitudini, gli usi e i costumi del loro Paese d'origine.
Per la Regione era presente l'assessore alle Attività produttive Federica Seganti che ha sottolineato come quello religioso stia diventando uno dei più interessanti prodotti turistici del Friuli Venezia Giulia. ''L'abbiamo lanciato quest'anno allo Josp Fest (Festival internazionale degli itinerari dello spirito), organizzato da uno dei più importanti tour operator del mondo e cioè dall'Opera romana pellegrinaggi - ha detto l'assessore - e nella presentazione della regione abbiamo inserito ovviamente Trieste, che suscita sempre molta curiosità e molto stupore sia per i monumenti simbolo delle diverse religioni professate che per le spiritualità presenti in questa città''. Una caratteristica che ha il suo fascino, dal momento che ''stiamo tentando - ha continuato Seganti - di far conoscere il capoluogo giuliano attraverso promozioni di nicchia che coinvolgono anche realtà importanti, come la Comunità ebraica di New York, e non a caso nella mappa del turismo religioso del Friuli Venezia Giulia abbiamo inserito un focus su Trieste e sulla sua esperienza''.
Il progetto Trieste Friendly prelude all'organizzazione, entro due anni, di un work shop internazionale ed è stato promosso dalla Confesercenti triestina e dall'Agenzia ministeriale Italia lavoro. Hanno siglato l'accordo il presidente di Confesercenti Giuseppe Giovarruscio, ed i presidenti delle Comunità ebraica, Alessandro Salonichio, e serbo-ortodossa, Bogoljub Stojicevic. Eutimio Veos ha sottoscritto il protocollo in rappresentanza del presidente della Comunità greco orientale, Antonio Sofianopulo, e padre Eusebiu Constantin Negrea ha firmato per conto della Comunità romeno-ortodossa.
Favorire la conoscenza delle realtà culturali e religiose cittadine, sostenere il dialogo tra esse e la cittadinanza e promuovere la cultura del rispetto è un altro degli obiettivi del protocollo, illustrato dal consulente nazionale marketing Claudio Ucci e dal professional di Italia lavoro Rosy Russo. Tra gli altri, era presente alla firma anche il nuovo assessore alle Politiche sociali del Comune di Trieste Laura Famulari, secondo la quale è auspicabile che l'accordo produca nuove progettualità sul territorio. ARC/LVZ
A chi non fosse interessato al prodotto "turismo religioso", ricordo che i prodotti sul mercato sono tanti e tali da soddisfare tutte le esigenze possibili. Vendonsi infatti anche il mare, la montagna, l'enogastronomia, le città d'arte, i siti archeologici di Aquileia, la parte longobarda sotto la protezione dell'Unesco, il Collio, il Carso, ecc. A promozionarli (© Federica Seganti), ci pensa sempre lei, Federica Seganti. 


Per la comparsa delle etichette con i relativi prezzi da inserire sotto le onde del mare, sulla facciata della chiesa serbo-ortodossa e sotto gli acini delle uve del Collio è solo questione di tempo.
La mia speranza è che almeno si pungano quando cercheranno di metterle sotto le spine dei cardi del Carso.

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