sabato 9 luglio 2011

Muito mais nossos amigos que nós seus

La lettera(1) di Pero Vaz de Caminha al re Manuele I del Portogallo è una preziosa testimonianza dell'arrivo dei portoghesi in Brasile nel 1500. Essendo un rapporto destinato al re, contiene, per forza di cose, delle osservazioni che con non felice linguaggio odierno potremmo chiamare politicamente corrette oppure, non so se più felicemente, conformiste ed ossequiose. Vi si può dunque leggere il resoconto di come i portoghesi, appena arrivati, vi celebrarono la prima messa e vi eressero la prima croce, alcune descrizioni dell'aspetto e dei costumi dei brasiliani quando ancora non sapevano di essere tali (la nudità dei loro corpi, l'osso o il legno infilato in un foro praticato nel labbro inferiore, i copricapi di piume di uccello colorate, le capanne in grado di accogliere grandi nuclei familiari, il cibo), del loro atteggiamento pacifico (deponevano sempre arco e frecce a terra quando i portoghesi facevano loro cenno di farlo), aperto e rassicurante per l'avvenire del Portogallo, tanto da generare una ferma fiducia nella possibilità di convertirli alla santa fé católica, e dei primi scambi di doni avvenuti durante quei primi contatti.
Vi si trovano però anche alcune osservazioni che ai miei occhi sembrano più spontanee, come ad esempio l'incredulità del portoghese rispetto al fatto che i brasiliani non apprezzassero il vino che veniva loro offerto e, a mo' di contraltare, la sicurezza con cui contava che col tempo ci avrebbero preso l'abitudine ed il gusto, e soprattutto il frequente rilevare la loro totale assenza di malizia e la loro bellezza fisica, nonché una vera e propria perla. Questa:




Enquanto ali, este dia, andaram, sempre ao som dum tamborim nosso dançaram e bailharam com os nossos, em maneira que são muito mais nossos amigos que nós seus.

Finché furono con noi, quel giorno, non smisero di danzare e ballare con noi al suono del tamburino, di modo che sono molto più amici loro nei nostri confronti che noi nei loro.


Carta de Pedro vaz caminha so-
bre o descobrimento(2) da Terra nova
q[ue] fez Pedro Alves. Feita na Ilha de
Vera Cruz em o 1.º de Maio de
1500
Gaveta 8.ª
Maço 2.º-N.º 8
Aqui esta junta huma Copia para
milhor inteligencia deste original
Transcripto do L. 13 da Reforma
dos Documentos das Gavetas a f. 43 

2. Secondo una nota in La lettre de Pero Vaz de Caminha au roi Manuel sur la découverte de la "Terre de la vrai croix", dite aussi Brésil, Chandeigne(3), 2011, descobrimento (scoperta) è parola usata a partire dal XVI secolo inoltrato. Nella lettera di Vaz de Caminha si trova invece il suo precedente (achamento), che rimase in uso fino ai primi anni del XVI secolo.
3. Grazie a Chandeigne, l'anno scorso sono riuscita ad andare in Giappone, sempre al seguito di un portoghese.

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