Storia della filosofia
Di notte studio date
persone e storie. E penso alla morte.
Ai centenari che non avrò visto
alle celebrazioni
passate che ero troppo piccolo
per apprezzare a pieno
(duecento anni dalla
Revolution française.
E non saranno mai per me trecento)
agli archivi di stato
che non mi sveleranno
i nomi ora segreti
di assassini e cospiratori.
Non mi trovo a rimpiangere
il tempo già passato
ma quello da venire,
gli anni che posso scrivere
(duemilaequarantuno)
ma non immaginare
(saranno morti intanto
parecchi dei miei cari).
Studio. E trascuro epoche e stagioni,
mi fermo su ogni mese, giorno, ora
delle vite dei miei scrittori morti.
Carlo Carabba
*
Ho sentito un'intervista al senatore Giovanardi. Giovanardi, nell'intervista, sosteneva di sapere tutto sulla strage di Ustica del 27 giugno 1980. Giovanardi sosteneva che la strage è stata causata da una bomba. Giovanardi sosteneva anche che la Nato non ha fornito documenti a sostegno dell'ipotesi del missile lanciato da un aereo Nato per uccidere Gheddafi. Quindi, sosteneva Giovanardi, non è stata la Nato. Sosteneva poi Giovanardi che l'unico stato a non aver fornito documenti su richiesta italiana è stata la Libia. Quindi, sosteneva Giovanardi, è stata la Libia. Nell'intervista Giovanardi sosteneva che nel 1980 ci sono stati tre aerei abbattuti, tra cui quello di Lockerbie (precipitato lentamente, deduco io in base alle verità del senatore Giovanardi). Giovanardi sosteneva anche, en passant, che la strage di Bologna del 2 agosto 1980 è stata opera del terrorismo islamico. Giovanardi, nell'intervista, sosteneva che il giornalista Andrea Purgatori è un depistatore.
Ho sentito anche che il padre di Ilaria Alpi è morto lo scorso anno. Ilaria Alpi avrebbe compiuto cinquant'anni quest'anno. Sua madre non andrà più in tribunale: spera ancora nella giustizia storica, ma non più in quella giudiziaria. Miran Hrovatin, quando ero piccola, lavorava in un negozio di foto-ottica a due passi da casa mia: il suo volto è uno dei più remoti tra quelli che sono rimasti nella mia memoria visiva.
Nel libro di Adriano Prosperi, "Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari", Einaudi 1996, ho letto, tra le molte cose che ignoravo, anche di una strage. Nel giugno del 1561 furono sterminati i valdesi della Calabria: i valdesi furono sgozzati, impiccati, gettati da torri, mandati al rogo. Ne furono abbattute o date alle fiamme le case e distrutti i raccolti. Le case risparmiate dalle fiamme furono requisite dalla Curia. Dei valdesi di Calabria furono anche disseppellite le ossa dai cimiteri e disperse. Le carte processuali dei processi dell'Inquisizione cui furono sottoposti i sopravvissuti furono trasmesse a Roma dagli inquisitori, ma sono ancora indisponibili agli storici. L'Inquisitore generale, nel 1561, era Ghislieri, che fu fatto prima papa e poi santo. Uno di coloro che consentirono lo sterminio a Guardia Piemontese, Salvatore Spinelli, fu fatto marchese. A Guardia Piemontese, nonostante la strage del giugno 1561, oggi c'è ancora qualcuno che parla occitano.
Lhi vèlhs de la strage ilh ne parllan pas, de conseqüença rèn la n’es stat tramandat. La violença qu’ilh an aiut ilh a scanchellat tot dins la memòria de lhi dòns nòstres, manc una chançon qu’ilh recòrda lo passat (dal sito del comune di Guardia Piemontese).
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