lunedì 8 novembre 2010

Excisum Euboicae latus ingens rupis in antrum

Excisum Euboicae latus ingens rupis in antrum,
quo lati ducunt aditus centum, ostia centum,
unde ruunt totidem voces, responsa Sibyllae.
Ventum erat ad limen, cum virgo: poscere fata
tempus, ait; deus ecce deus! Cui talia fanti
ante fores subito non vultus, non color unus,
non comptae mansere comae; sed pectus anhelum,
et rabie fera corda tument, maiorque videri
nec mortale sonans, adflata est numine quando
jam propiore dei: cessas in vota precesque,
Tros, ait, Aenea? cessas? neque enim ante dehiscent
attonitae magna ora domus. Et talia fata
conticuit.

Aeneis, VI, 42-54

Nel grande fianco della rupe euboica è incavato un antro ai cui lati conducono cento vie, cento porte e da cui escono altrettante voci, i responsi della Sibilla. Era giunto sulla soglia, con la vergine - è il momento di consultare la sorte, disse. - Il dio, ecco il dio! Dicendo così davanti all'apertura dell'antro, all'improvviso non ebbe più lo stesso volto, non più lo stesso colore, non più i capelli composti; ma ansimava nel petto e nel cuore palpitava di furore e sembrava enorme e dalla voce non umana, perché il soffio del dio già insinuato in lei l'aveva ormai pervasa. - E non pronunci altri voti e preghiere, Enea? - disse - Ti trattieni? Se non lo fai, infatti, le grandi porte della dimora, che ti rendono stupefatto, non si apriranno. E così detto, tacque.

Mi pare di avere usato il termine antro sempre e solo per la Sibilla. L'uso esclusivo le spetta di diritto.

English version, traduzione di Alfieriuna foto (avvertenza: non aggiunge niente alla poesia, semmai toglie)

El cant de la Sibilla (nessuna controindicazione di rilievo)

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