Berlin. Ein Toter saß an dreizehn Wochen
Aufrecht vorm Fernseher, der lief, den Blick
Gebrochen. Im Fernsehn gab ein Fernsehkoch
Den guten Rat zum Kochen.
Verwesung und Gestank im Zimmer,
Hinter Gardinen blaues Flimmern, später
Die blanken Knochen.
Nichts
Sagten Nachbarn, die ihn scheu beäugten, denn
Sie alle dachten längst dasselbe: "Ich hab’s
Gerochen".
Ein Toter saß an dreizehn Wochen...
Es war ein fraglos schönes Ende.
Jahrhundertwende.
Durs Grünbein
Den Teuren Toten, 1994
Berlino. Un morto è rimasto seduto per tredici settimane
eretto davanti al televisore acceso, lo sguardo
sbarrato. Alla televisione un telecuoco impartiva
buoni consigli per cucinare.
Putrefazione e fetore nella stanza,
dietro le tende uno sfarfallamento azzurro, infine
le ossa nude.
Niente
hanno detto i vicini, osservandolo con ritrosia, perché
tutti pensavano distintamente la stessa cosa: "Io ne ho
sentito l'odore".
Un morto è rimasto seduto per tredici settimane...
È stata una fine senza dubbio bella.
Nel passaggio tra due secoli.
eretto davanti al televisore acceso, lo sguardo
sbarrato. Alla televisione un telecuoco impartiva
buoni consigli per cucinare.
Putrefazione e fetore nella stanza,
dietro le tende uno sfarfallamento azzurro, infine
le ossa nude.
Niente
hanno detto i vicini, osservandolo con ritrosia, perché
tutti pensavano distintamente la stessa cosa: "Io ne ho
sentito l'odore".
Un morto è rimasto seduto per tredici settimane...
È stata una fine senza dubbio bella.
Nel passaggio tra due secoli.
Viele Zeitungsmeldungen sind so, manchmal ganz lapidar, aber dahinter höre ich das Stimmengewirr, vor dem jetzt die Operation Berichterstattung abläuft, und das wird dann zur epischen Kurzformel. Aber eigentlich ist es Gesang. Und es beschäftigt mich schon, wie das verhallt in einem Niemandsland von news und stories. Ich sammle Todesfälle, wie sie in den Tageszeitungen auftauchen, manchmal ganz unscheinbar, und dieses Zeug trage ich dann lange mit mir herum und mache daraus das ein oder andere Gedicht.
Durs Grünbein, Gespräch mit Lewandowsky, 28.1.1991
Molte notizie riportate dai giornali sono così, talvolta molto lapidarie, ma dietro sento l'intrico delle voci: l'operazione di corrispondenza, che dalle voci trae inizialmente origine, finisce per diventare breve formula epica. In realtà, però, è un canto. E mi fa pensare, il modo in cui il canto si spegne in una terra di nessuno fatta di news e storie. Io colleziono decessi, il modo in cui emergono dai quotidiani, talvolta in modo per niente appariscente, e questa cosa me la porto poi in giro a lungo e ne faccio una poesia o l'altra.
Durs Grünbein, Conversazione con Lewandowsky, 28.1.1991
Tobias Hume, Death, Jordi Savall
(A 0:49 e, ancora di più, a 2:27 e 4:09 sento distintamente A kiss is just a kiss, a sigh is just a sigh)
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