sabato 17 settembre 2011

Dizionario di tutte 'e cose - P come Poetici e Prosaici

Nel febbraio del 1911, Ernesto Ragazzoni, all'epoca corrispondente da Londra per La Stampa, visita una mostra dedicata all'infanzia e ne riporta sul giornale le impressioni ricavate citando, col suo noto entusiasmo per l'estemporaneo, alcune frasi di bambini ivi esposte. Due offrono una definizione delle stelle:

Le stelle sono gli occhi della luna.

Le stelle sono lampade buone che sono andate in paradiso.

Corrispondenza particolare di Ernesto Ragazzoni da Londra, La Stampa, 12.2.1911, pag. 3

Nella mia famiglia, che io sappia, non ci sono mai stati poeti, nemmeno tra i bambini. Alcuni di noi, al più, le poesie le leggono, ma siamo tutti tendenzialmente prosaici, fin dall'infanzia. Ecco due esempi tratti dai miei ricordi personali e dai ricordi familiari.

Laura, nata nel Veneto orientale, viene per la prima volta a Trieste. Ha tre anni. Passeggiamo sulle rive cittadine. Lei cammina silenziosa guardandosi in giro, poi si avvicina al bordo della banchina, dirige lo sguardo verso l'orizzonte marino alzando vistosamente il naso per aria, si ferma ed esclama:

'A stessa spussa del mar de Jeso'o.

Emiliano ha a malapena un anno di più, quando visita San Gimignano con i suoi. È la sua prima esperienza da turista. Fuori da una chiesa, la sua attenzione viene catturata da una fitta serie di bandiere multicolori appese al muro esterno. Intravvede un movimento di tonache al di là del portale, nell'ombra degli interni. Si mette allora a correre verso il portale. Raggiunta la soglia, urla:

Prete, prete, quanto costano queste bandiere?

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