lunedì 19 luglio 2010

Philoktet 1950

Philoktet, in den Händen das Schießzeug des Herakles, krank mit
Aussatz ausgesetzt auf Lemnos, das ohne ihn leer war
Von den Fürsten mit wenig Mundvorrat, zeigte da keinen
Stolz, sondern schrie, bis das Schiff schwand, von seinem Schrei nicht gehalten.
Und gewöhnte sich ein, Beherrscher des Eilands, sein Knecht auch
An es gekettet mit Ketten umgebender Meerflut, von Grünzeug
Lebend und Getier, jagbarem, auskömmlich zehn Jahr lang.
Aber im zehnten vergeblichen Kriegsjahr entsannen die Fürsten
Des Verlassenen sich. Wie den Bogen er führte, den weithin
Tödlichen. Schiffe schickten sie, heimzuholen den Helden
Daß er mit Ruhm sie bedecke. Doch zeigte sich der da von seiner
Stolzesten Seite. Gewaltsam mußten sie schleppen an Bord ihn
Seinem Stolz zu genügen. So holte er nach das Versäumte.

Heiner Müller



Filottete 1950

Filottete, nelle mani l'arco di Eracle, malato di
lebbra, abbandonato dai principi con poche vettovaglie
a Lemno, che senza di lui era vuota, non mostrava alcun
orgoglio, ma gridava alla nave fino alla sua scomparsa
senza che le sue grida riuscissero a fermarla.
E vi si abituava, signore dell'isola e anche suo schiavo
incatenato ad essa con le catene delle onde d'intorno, vivendo
di erbe e di cacciagione per dieci anni.
Ma nel decimo inutile anno di guerra i principi si ricordarono
dell'abbandonato. Di come tendeva l'arco portatore
di morte lontana. Mandarono navi a riportare a casa l'eroe
che li coprisse di gloria. A quel punto lui mostrò il suo
volto più orgoglioso. Con la forza dovettero trascinarlo a bordo
per soddisfare il suo orgoglio. Così recuperò quello che aveva perduto.



Philoctète, de Heiner Müller au Théâtre National de Strasbourg, 26.03.2010


Agitato da fiere tempeste

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