venerdì 2 luglio 2010

Museo Puškin, 1955

Dopo avere schiacciato e annientato l'esercito della Germania fascista, le truppe vittoriose dell'armata sovietica hanno portato a Mosca dei quadri del museo di Dresda. Questi quadri vi sono stati conservati sotto chiave per quasi dieci anni.
Nella primavera del 1955, il governo sovietico ha deciso di restituire questi quadri a Dresda. Prima di rispedirli in Germania, si è deciso di concederli al pubblico per novanta giorni.
È così che il 30 maggio del 1955, nel freddo del primo mattino, dopo aver risalito la via Volkhonka lungo i cordoni della polizia moscovita che conteneva la folla delle migliaia di persone che desideravano vedere i quadri dei grandi maestri, sono entrato nel museo Puškin, sono salito al primo piano e mi sono avvicinato alla Madonna Sistina.

(...)

Da quando questo dipinto esiste, sono stati fondati e sono crollati imperi europei e coloniali, abbiamo visto sorgere il popolo americano, le fabbriche di Pittsburgh e di Detroit, ci sono state rivoluzioni, la struttura sociale del mondo si è trasformata... Nel frattempo, l'umanità ha lasciato dietro di sé le superstizioni degli alchimisti, i telai tessili, i velieri e le diligenze, i moschetti e le alabarde, ed è entrata nel secolo dei generatori, dei motori elettrici e delle turbine, il secolo dei reattori atomici e delle reazioni termonucleari. Nel frattempo, Galileo ha scritto il suo Dialogo formulando la sua conoscenza dell'universo, Newton i suoi Principia, Einstein Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento. Nel frattempo, Rembrandt, Goethe, Beethoven, Dostoevskij e Tolstoj hanno approfondito l'anima e abbellito la vita.
Ho visto una giovane madre che tiene un bambino tra le braccia.

Vasilij Semënovič Grossman, La Madonna sistina. Da Vassili Grossman, La Madone sixtine, traduit du russe par Sophie Benech, Éditions Interférences, 2002

Recondita armonia

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