mercoledì 31 marzo 2010

La sogli(ol)a di accettazione

Gli errori, nella vita come per chi scrive, sono inevitabili. Provo grande solidarietà nei confronti di chi li commette, in particolare per quelli linguistici, visto che ne compio quotidianamente molti sia parlando sia scrivendo, e capisco che in francese non vi sia bisogno di scrivere l'accento nelle parole tronche, però, se si sceglie di riportare dei nomi nella lingua originale, una revisione potrebbe aiutare a mantenerli al di sotto della sogliola di accettazione.

Nel capitolo del libro Voyager vers des noms magnifiques di Béatrice Commengé, éditions Finitude 2009, dedicato a Trieste, si trovano, nello spazio di una ventina di paginette (tra parentesi la versione corretta):

Trieste ad Italia (sulla falsariga di Alexandria ad Egyptum, ma se ad regge l'accusativo e se Italia si declina come rosa, allora dovrebbe essere ad Italiam, credo)
Palazzo dello Stella (Palazzolo dello Stella)
Piazza Unita (piazza Unità)
Senilita (Senilità)
Via San Nicolo (via San Nicolò)
Penne All'arrabiata (penne all'arrabbiata)
Cafè Specchi, Caffe Italia, Caffe Tommaseo, Caffe San Marco (Caffè degli Specchi, Caffè Italia, Caffè Tommaseo, Caffè San Marco)
Cimetero Greco-Orientale (Cimitero Greco-Orientale)
Ταξιδιωτηζ (Ταξιδιώτης)
via Battista (via Battisti)

La versione che ho trovato online è leggermente diversa: non contiene alcuni di questi errori, ma ne contiene altri (Senelita e TAXEIDIOTA, per esempio).

Pieta per il lettore, svp.

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