Ci sono volti che ci accompagnano da così tanto tempo che si finisce per crederli immortali. Se alcuni si ricordano di quello che stavano facendo e del posto in cui si trovavano l'11 settembre 2001, io non dimenticherò mai la nebbiolina e le foglie ingiallite che rivestivano le strade di Douai, lo scorso 23 novembre 2011, quando i miei passi si stavano affrettando verso il museo della Chartreuse. «Montserrat è morta», questo semplice messaggio inviato da un'amica mi ha lasciato talmente incredulo che l'ho immediatamente richiamata per chiederle se non si trattasse di un errore. Sfortunatamente non lo era. Così, la voce che mi lasciava ammutolito di stupore all'ascolto dei Canti della Sibilla, quella in compagnia della quale canticchiavo Su la cetra amorosa, si è spenta per sempre, anche se la sua eco non mi ha lasciato dal momento di quell'annuncio.
La storia di Montserrat Figueras è quella di un successo musicale tanto più esemplare perché non deve niente alla facilità o ai compromessi. Riusciamo ad immaginarci il coraggio e la passione che portarono la giovane donna fresca di matrimonio, nel 1968, con quello che sarebbe stato il compagno di tutta una vita, Jordi Savall, a decidere di lasciare Barcellona, dove era nata il 15 marzo 1942, per andare a vivere con lui, alla Schola Cantorum della lontana Basilea, la sua passione per la musica antica la cui assenza, in Spagna, di strutture adatte non le aveva permesso di farne il proprio mestiere? La superba armonia che si liberava da questa coppia diventata presto famiglia con la nascita di Arianna (1972) e poi di Ferran (1979), percepibile nella commovente registrazione che li ha visti insieme tutti e quattro, Du temps et de l’instant (Alia Vox, 2005), non deve far scordare quello che ha dovuto profondere in caparbietà e impegno per fondare, nel 1974, Hespèrion XX, e poi per far vivere e prosperare questo come gli altri ensembles che ha creato, dedicati all'esplorazione di repertori più o meno caduti nell'oblio. Fino alla fine della sua vita, Montserrat Figueras avrebbe portato alta la fiamma della musica antica, facendola progressivamente dialogare sempre più con i repertori provenienti da altre culture, con una determinazione e una devozione alla propria arte che niente, se non le sofferenze per il cancro che alla fine l'ha portata via, avrebbe intaccato.
Sarebbe troppo semplice, come qualche volta abbiamo letto o sentito, ridurre il posto del soprano a quello di una musa il cui ruolo principale sarebbe stato quello di sostenere i progetti spesso ambiziosi di suo marito. Sarebbe bastato osservarli qualche breve istante quando erano entrambi sulla scena per capire che la loro complicità era quella di persone di pari grado che camminano con lo stesso passo, unite da un amore, da una fede irremovibile nella musica che servivano. Indissociabili eppure distinti, sufficientemente umili da mettersi al servizio dell'altro con tutto il loro talento. Perché ve ne possiate convincere, ascoltate Lux Feminæ, un disco di una radiosa bellezza la cui cura apportata alla concezione e alla realizzazione testimonia l'importanza che rivestiva agli occhi di Montserrat Figueras, mentre il respiro che lo anima rivela a che punto lei l'abbia realizzato con una tenerezza infinita, e sentite come Jordi Savall, il cui nome in copertina compare solo in mezzo a quello degli altri musicisti, ma la cui presenza attenta è, in ogni istante, la mano posata sulla spalla per infondere il coraggio che serve, dispiega per lei i tesori della propria arte, offrendo alla sua voce uno scrigno amorevolmente cesellato. E che voce! Non di quelle che cercano di imporsi con vane piroette tecniche a scapito dell'espressione, ma, al contrario, di un'eloquenza tale che la forza penetrante della sua dolcezza riesce ad immergere in qualche secondo l'ascoltatore nei dolori di un'indicibile melanconia, come nell'emozionante El Testament d’Amèlia del disco Cançons de la Catalunya mil·lenària o Hor ch’è tempo di dormire di Merula, a illuminargli di sole l'anima, o a trasmettergli il tremore per lo sgomento che assale il credente davanti allo spettacolo del Giudizio universale dipinto in quei Canti della Sibilla che Montserrat Figueras ha saputo così perfettamente incarnare che si fa fatica ad immaginare quelle profezie dai bagliori di tuono cantate da un'altra interprete. Un timbro cangiante, in parti eguali, di riflessi di un'infinita luminosità e di squarci di notte, affascinante perché a volte attraversato da bagliori inquietanti pur restando di un nitore e di una freschezza di fonte, un canto pieno delle voci del passato da cui attingeva l'inestinguibile vitalità e la tenerezza infinita condivise poi con gli ascoltatori.
L'eredità discografica di Montserrat Figueras è grande, quantitativamente e qualitativamente; costituisce un tesoro inesauribile di emozioni, ma anche di insegnamenti a cui melomani e musicisti ritorneranno spesso per nutrire la propria riflessione e la propria sensibilità. Il ricordo di questa donna radiosa e discreta non ha finito di accompagnarci e non si spegnerà che quando morirà il sole.
Qualche consiglio di ascolto per ritrovare Montserrat Figueras:
Lux Feminæ, 900-1600. Selezione di opere che celebra l'immagine della donna attraverso 700 anni di musica, questa antologia è senza dubbio uno dei dischi più commoventi della cantante, che l'ha concepito per intero.
1 SACD Alia Vox AVSA 9847. Questo disco può essere acquistato seguendo questo link.
Estratto proposto:
Testo: Santa Teresa d’Avila (1515-1582)/Musica: Moxica (Cancionero Musical de Palacio, XV-XVI secolo): Alma, buscarte has en Mi
Il Canto della Sibilla:
Una serie di tre registrazioni incantevoli, di cui solo il primo dei due volumi usciti da Astrée, rispettivamente nel 1988 nel 1996, è stato ripubblicato.
El Cant de la Sibil·la – Catalunya. 1 SACD Alia Vox AVSA 9879. Questo disco può essere acquistato seguendo questo link.
El Canto de la Sibila – Galicia, Castilla. 1 CD Fontalis/Auvidis ES 9942. Da ripubblicare.
Il terzo è attualmente disponibile:
El Cant de la Sibil·la – Mallorca, València (1400-1560). 1 SACD Alia Vox AVSA 9806. Questo disco può essere acquistato seguendo questo link.
Cançons de la Catalunya mil·lenària. Un'antologia estratta da un canzoniere catalano, che propone musiche di volta in volta nobili, rallegrate da un'ardente malinconia, trascese dal potere di una voce che, sposandone le più piccole inflessioni, le rende incredibilmente vibranti.
1 SACD Alia Vox AVSA 9881. Questo disco può essere acquistato seguendo il seguente link.
Tarquinio Merula (1595-1665), Su la cetra amorosa, arie e capricci. Questa registrazione di musica italiana, uscita originariamente nel 1993 con l'etichetta Astrée, è emozionante dall'inizio alla fine grazie alla facoltà che possiedono gli interpreti di abitare ogni pezzo con una convinzione che lascia senza fiato. Una menzione speciale a Hor ch’è tempo di dormire, canzone spirituale su un ritmo di ninna nanna che chiude il programma e per la quale Montserrat Figueras aveva una particolare tenerezza.
Tarquinio Merula (1595-1665), Su la cetra amorosa, arie e capricci. Questa registrazione di musica italiana, uscita originariamente nel 1993 con l'etichetta Astrée, è emozionante dall'inizio alla fine grazie alla facoltà che possiedono gli interpreti di abitare ogni pezzo con una convinzione che lascia senza fiato. Una menzione speciale a Hor ch’è tempo di dormire, canzone spirituale su un ritmo di ninna nanna che chiude il programma e per la quale Montserrat Figueras aveva una particolare tenerezza.
1 SACD Alia Vox AVSA 9862. Questo disco può essere acquistato seguendo questo link.
Estratto proposto:
Hor ch’è tempo di dormire, canzonetta spirituale sopra alla nanna
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L'unica piccola traccia di Montserrat Figueras che sono riuscita a lasciare finora qui è quella di una delle mie ninne nanne preferite. Oltre a quella de Il Canto della Sibilla, naturalmente.