giovedì 24 novembre 2011

19 aprile 1970 - 24 novembre 2011

"Ci hanno trattato come i cani. Non avrei mai immaginato che sarebbe finita così. Oggi ci saluteremo con i colleghi, tutto quello che c'è qui dentro ci appartiene. Non lo so, ma c'è una giustizia divina."
Un lavoratore della Fiat di Termini Imerese, 24 novembre 2011

Nonostante il tempo trascorso, conservo quasi intatto il ricordo delle emozioni legate a quell'esperienza. Pezzo dietro pezzo, l'impianto emergeva dagli involucri protettivi e dalle gabbie di legno come parti o articolazioni di un gigantesco giocattolo. Ogni articolazione sembrava un indovinello da interpretare: per la prima volta imparavo a leggere un disegno industriale scoprendo che anche un disegno del genere può avere un suo fascino, anzi una sua rigogliosa bellezza, per lo più lineare e immediata, ma tavolta anche tortuosa ed enigmatica.
E qui consentimi una preghiera. Non puoi immaginare quanto mi renderesti felice inserendo nel libro che andrai a scrivere uno di questi disegni, uno soltanto, ma con la raccomandazione al lettore di non girare subito pagina, di non metterlo sbrigativamente da parte rifiutandolo con pregiudiziale insofferenza, ma di osservarlo attentamente, di meditarlo, di sottoporlo a un'accurata ricognizione, centimetro per centimetro, lungo l'armoniosa successione curvilinea dei neri e dei bianchi, dei pieni e dei vuoti.

Ermanno Rea, La dismissione, BUR 2006


Qui ci andrebbe il terzo movimento della sonata BWV 1001 (Siciliana) interpretato da Amandine Beyer, ma in questo mondo qua non lo trovo.


Il manoscritto invece c'è.


E c'è per questo motivo:

Dieses von Johann Sebastian Bach eigenhändig geschriebene treffliche Werk fand ich unter altem, für den Butterladen bestimmtem Papier, in dem Nachlasse des Klavierspielers Palschau zu St. Petersburg 1814.
Georg Pölchau

La calligrafia del manoscritto, però, non sarebbe di Bach, ma di sua moglie Anna Magdalena. Resta il fatto che poi uno si lamenta di non trovare su internet le sonate nell'interpretazione della Beyer per poterle dedicare agli operai di Termini Imerese, quando il manoscritto, trovato nel 1814 a San Pietroburgo tra le carte del pianista Palschau, era destinato a diventare carta di imballaggio di una latteria.

- Me ne dia due etti, di quel formaggio.
- Glielo incarto nell'adagio?
- Lo preferirei nella fuga, oggi.

Sembrava un destino segnato. E invece guardate quel che è riuscita a generare quella carta da formaggio.

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