domenica 18 aprile 2010

Come sarebbe se la poesia fosse un cocktail

Maailmu on nii palju kui liivateri mere ääres,
suuri ja väikesi, ümmargusi ja nurgelisi,
heledaid ja tumedaid, põliseid ja üürikesi;
mõned seisavad paigal, mõned pöörlevad;
mõned on üksi, mõned kobaras koos;
ja igaühes nendest suurtest ja väikestest,
ümmargustest ja nurgelistest, heledatest
ja tumedatest, põlistest ja üürikestest
maailmadest on meresid ja randu
ja mererannal liivateri ja igas liivateras
niipalju maailmu kui liivateri mere ääres,
suuri ja väikesi, ümmargusi ja nurgelisi;
mõnes maailmas on Buddha juba sündinud,
mõnes sündimata, mõnes elab ja õpetab ta praegu;
ühes nendest istun ma ärklitoas laua taga
ja üks metslehelind — Phylloscopus sibilatrix —
lendab aknale, nii et ma näen lähedalt
tema kollast kulmutriipu ja pruuni silma
ja seda, kuidas ta koputab nokaga
vastu aknaruutu ja lendab siis minema.

Jaan Kaplinski


Ci sono tanti mondi quanti granelli di sabbia su una spiaggia,
grandi e piccoli, rotondi e quadrati,
chiari e scuri, antichi e transitori;
alcuni stanno fermi, altri ruotano;
alcuni sono soli, alcuni in nugoli;
e in ciascuno di questi mondi piccoli e grandi,
rotondi e quadrati, chiari e scuri,
antichi e transitori, ci sono mari e spiagge,
e moltissima sabbia su queste spiagge;
e in ogni granello di sabbia ci sono tanti mondi
quanti i granelli di sabbia su una spiaggia, grandi e piccoli,
rotondi e quadrati. In alcuni
Buddha è già nato, in altri
non è ancora nato, in altri ancora
sta vivendo e insegnando proprio ora;
in uno di essi sono seduto alla mia scrivania nell'attico,
e un Luì verde - Phylloscopus sibilatrix -
vola alla mia finestra, tanto che posso vederne da vicino
la striscia gialla sopra i suoi occhi scuri,
e come bussa col suo becco
sulla lastra e poi vola via.

Jaan Kaplinski è uno dei poeti estoni più tradotti all'estero ed è solo grazie a questo che ho potuto fornire una possibile versione della sua poesia - di cui altrimenti avrei capito solo la prima parola, Buddha e Phylloscopus sibilatrix.

Non lo è, ma se - per puro gioco - la poesia di Kaplinski fosse un cocktail, la si potrebbe preparare con:

- 1/3 di William Blake:

to see a world in a grain of sand
and a heaven in a wild flower,
hold infinity in the palm of your hand
and eternity in an hour.

- 1/3 di uno di quei filoni di sviluppo della fisica contemporanea, come ad esempio questo, che hanno sottratto l'ipotesi di esistenza di mondi paralleli all'interesse esclusivo della fantascienza.

- 1/3 di Moràbito:

Para que se fuera la mosca
abrí los vidrios
y continué escribiendo.
Era una mosca chica,
no hacía ruido,
no me estorbaba en lo más mínimo,
pero tal vez empezaría
a zumbar.
Un aire frío,
suave,
entró en el cuarto;
no me estorbaba en lo más mínimo,
pero no se llevaba
con mis versos.
Cambié mis versos,
los hice menos melodiosos,
quité los puntos,
los materiales de sostén,
las costras adheridas.
Miré la mosca adolescente y gris,
sin experiencia;
no se movía del mismo punto,
tal vez
buscaba entrar en la corriente
de las moscas,
buscaba a su manera unas palabras mágicas.
Rompí mis versos,
a fuerza de quitarles costras
habían quedado ajenos.
Fui a la ventana,
por un momento
todo lo vi como una mosca,
el aire impracticable,
el mundo impracticable,
la espera de un resquicio,
de una blandura
y del valor
para atreverse.
Fuimos el mismo adolescente gris,
el mismo que no vuela.
¿Qué versos que calaran hondo
no venían,
de esos que nadie escribe,
que están escritos ya,
que inventan al poeta que los dice?
Porque los versos no se inventan,
los versos vienen y se forman
en el instante justo de quietud
que se consigue,
cuando se está a la escucha
como nunca.

Non lo è, ma se la poesia di Kaplinski fosse un cocktail, dopo aver agitato il tutto, la si potrebbe gustare badando al sottile piacere che può dare, come è capitato per la prima volta a me, il toccare con mano il rapporto di parentela tra estone e finlandese (conoscevo la parola finlandese per indicare il mondo (maailma), che è fatto di terra (maa) e di aria (ilma)).

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