martedì 16 febbraio 2010

Le innumerevoli parole eschimesi per indicare la neve

Le ho cercate, le ho trovate e, con infinita pazienza, le ho contate.

Sono due.

Aput: snow on the ground.
Qanik: snow in the air (or snowflake).

Dictionary of the West Greenlandic Eskimo language, Meddelsem om Grønland 69 by C.W. Schultz-Lorentzen, Reitzels, Copenhagen 1927, cited by The great Eskimo vocabulary hoax and other irreverent essays on the study of language by Geoffrey K. Pullum, The University of Chicago Press, 1991

Tutto il resto è polisintesi, come dice la nota canzone di Califanuit, per cui le innumerevoli parole che gli inuit usano per indicare la neve sono solo parole composte derivate dalle due parole base (morfemi, se parlassi forbito).

Un po' come da una forma base, quella di un semplice prisma esagonale, derivano le infinite forme dei cristalli di neve.

Foto di Kenneth Libbrecht (altre qui)

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Niente poesia*, oggi, ché nella mia ormai cronica mancanza di fantasia il cristallo mi fa venire in mente solo Kristall di Celan (e, solo dopo molti sforzi, anche la piccola raccolta Atemkristall, sempre sua), ma non mi pare il caso.

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Al quinto anno di esistenza di questo piccolo blog, che ha superato imperturbabile le procelle più pericolose, cancellazione e recupero compresi (i pochi commenti che c'erano invece non ce l'hanno fatta a sopravvivere e devo dire che mi dispiace, perché erano pochi ma a me molto cari), in tempi in cui il mondo può usufruire dei mirabili benefici del ueb tciu point siro, cui personalmente preferisco la socialità del bar all'angolo e il girovagare per strada, ho deciso che continuerò a venire ad arieggiare questo posto anche in assenza pressoché totale di visitatori, pronta a dar loro il benvenuto, se comparissero, e pure un caffè, se lo gradissero, ma non in loro attesa (ché altrimenti qui si sarebbe abbandonato tutto ai ragni e alle erbacce da un bel pezzo).

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* Bon, solo qualche verso messo in fila, via, che male non fa: E (m'innamoro) del sol rîe che fa fiurî l’avril/e del miel che l’ha in boca,/la prima neve che za fioca/sia pur lenta e zentil.
Del sol rîe è del suo riso, quello della vita.

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(questi non sono asterischi, sono cristalli di neve ramificati)

4 commenti:

  1. IO ci sono venuta...ma in genere si legge compunti, in silenzio e di va a discutere da un'altra parte...ho anche provato a tenrlo un blog, non riesco. Nessuno che risponde...mi scappa la pazienza. Sono una donna da forum, sostnazialmente se c'è un argomento si discute di qualcosa con altri.
    Ma leggendo che ti rammaricavi ti lascio un segno
    ciao
    Nico

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  2. Nessun rammarico, ma grazie per il segno. Un caffè a te.

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  3. Lascio un segno anche io, cercavo traccia delle famose parole Inuit per "neve", e l'ho trovata.
    Accetto volentieri il caffé. Se macchiato meglio.

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  4. Voilà il macchiato, bello caldo. Sei fortunato: ieri non avresti trovato il latte.

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