Perché è l'unica lingua che può diventare la propria madrelingua anche quando non la si parla bene.
Mio nonno, Eduard Ritter von Hübner, nato nel 1883 a Praga e dal 1920 in Ungheria, se la cavava a malapena con l'ungherese, fino ai tardi anni Sessanta, quando l'ultima generazione di germanofoni a poco a poco si estinse. Mi ricordo ancora del censimento del 1960. Siccome il nonno non capiva tutte le domande, tradussi e riempii il questionario per lui: luogo di nascita, professione... Poi venne la casella anyanyelve. "Lingua madre?", dissi. - "Ungherese", rispose, in tedesco naturalmente. - "Ma nonno, non sai parlare ungherese", protestai. Volevo inserire nella casella német (= tedesco). Avevo 13 anni. "Sciocco di un bambino", gridò, "che ne sai tu della vita? Scrivi magyar e chiudi il becco".
Ádám Nádasdy, 1999
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