lunedì 17 marzo 2014

Presentazione del candidato inesistente

Buongiorno.
Mi chiamo Ernesto, non sono nuovo e sto pure invecchiando. Marisa si è stufata di me. Io invece le voglio ancora bene. Non ho figli. Non ho neanche animali domestici. Ne ho avuto uno: si chiamava Bebi ed era un bassotto. 
Non ho idee nuove, ho solo qualche idea assimilata e sviluppata un po' negli anni. Nella mia famiglia, mio nonno è stato il solo ad avere idee nuove per questo paese. Era azionista. Il PdA è morto a ragione, a detta di molti, perché da molti era considerato elitario (alcuni lo dicono ancora ed altro non sanno aggiungere): mio nonno non lo era.
Non posso cambiare tutto. Anzi, non posso promettere proprio niente. Posso dare il mio contributo, però, se sarò eletto.
Certe cose non andrebbero cambiate. La repubblica parlamentare, per esempio. Altre sì: l'Unione Europea, la cooperazione con gli stati del Mediterraneo, l'accoglienza dello straniero, le condizioni dei carcerati, l'istruzione degli ultimi della classe, la tutela di ogni minoranza (i primi della classe e la maggioranza si possono entrambi difendere da sé), la promozione della ricerca in ogni campo del sapere, il rapporto tra lo Stato ed il cittadino, per migliorare il quale entrambi dovrebbero rimettersi in discussione, e la lingua delle leggi, per fare degli altri esempi.
So abbastanza bene cos'è un bilancio. So anche distinguere un diritto da un privilegio, una licenza dalla libertà, un paesaggio bello da un frullato di case e centri commerciali versato su una pianura o in una valle da una mano maldestra.
È un piccolo paese, il nostro, che non crea sostanzialmente nulla di originale e benefico per le persone presenti e per quelle a venire. Almeno per questo motivo non sarebbe adatto alle fanfaronate, almeno teoricamente.
A dire il vero, mi vergogno a candidarmi. Votate per qualcun altro.
Arrivederci.

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