Nessuno sembra disposto ad assumersi la propria parte di responsabilità per l'incompiutezza dell'esperimento democratico italiano. È colpa della casta, dice chi non vi fa parte o non ritiene di farvi parte. È colpa dei politici, dicono i non politici. È colpa dei comunisti, dice Berlusconi. È colpa di Berlusconi, dice il PD. È colpa del PDL e del PD, dice il Movimento 5 Stelle. È colpa degli immigrati strupratori (sic), dicono i leghisti e buona parte della destra. È colpa della Chiesa Cattolica, dicono gli anticlericali. È colpa della Finanza Mondiale Planetaria Globale Associata, dicono i complottisti col fiuto per l'economia. È colpa del ministro Kyenge, dice il climatologo Giovanni Sartori, perché "il suo chiodo fisso è lo ius soli; e la conseguenza di questa irresponsabile fissazione sarà una ingente crescita, prevalentemente africana, della popolazione italiana".
Sulla falsariga di questi articolati motivi, io potrei tranquillamente dire - e non sarebbe la panzana peggiore, in fondo - che è colpa di chi non si chiama Francesca nata a Trieste da Adriana e Sergio. Non è così, però, perché avrei fatto meglio a scrivere quasi nessuno: è anche colpa mia.
Staresti per caso insinuando che è colpa di quelli che si chiamano Barbara?! Ma allora dillo che fai parte anche tu di quello sciagurato complotto planetario! (E sei anche tu che fabbrichi le scie chimiche, confessalo!)
RispondiEliminaNon insinuo, asserisco.
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