martedì 31 maggio 2011

Milano non è mai stata così bella

Falsa partenza. Parigi, 28 maggio 2011
Per la prima volta in vita mia, perdo l'aereo.

L'attesa (buona la seconda). Orly, 29 maggio.
Riprovo a partire. Ci riesco.

Speranze. Milano, via Laghetto, 29 maggio.
Via Laghetto è a un passo da via Larga, dove ci sono gli Uffici dell'Anagrafe, aperti anche la domenica in occasione delle elezioni. Trovo gli impiegati in stato di grazia: entro con un avviso elettorale ed una carta d'identità scaduta, ne esco cinque minuti dopo con un nuovo certificato elettorale ed una carta d'identità rinnovata. 

Paure. Milano, via Segantini, 29 maggio.
"Con la sinistra voto agli immigrati. Con noi no.", Il Popolo della Libertà.
Sua.

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

Il tempo. Milano, Alzaia Naviglio Grande, 29 maggio

In attesa dei risultati. Milano, via dei Guarneri, 30 maggio.

In attesa dei risultati: il passato che non passa. Milano, via Ripamonti, 30 maggio.
"È solo l'azione che dà la tempra alle anime", Benito Mussolini

La liberazione. Milano, Piazza Duomo, 30 maggio.

La liberazione. Milano, Piazza Duomo, 30 maggio.

Datemi un pizzicotto. Milano, Piazza Duomo, 30 maggio.

"Dobbiamo farla ritornare quella città accogliente, quella città gioiosa, quella città che riempirà le piazze di felicità, di sorrisi e di ironia. (...) Non abbandonatemi mai.", Giuliano Pisapia

"Vogliamo parlare delle persone, che sono degli esseri umani, dei nostri fratelli e delle nostre sorelle rom e abbracciarli, alla faccia loro. Vogliamo abbracciare quelli che vogliono pregare qualunque Dio e dire ai nostri fratelli musulmani che sono benvenuti in tutta Italia. Vogliamo liberarci da una politica fatta di paura, di pregiudizio, di luoghi comuni, di maschilismo, di sessismo. Vogliamo ritrovare la politica come gentilezza, come cultura, come rapporto con la vita, con l'eleganza della passione. Viva questa meravigliosa Milano di oggi.", Nichi Vendola

Messico e nuvole
la faccia triste dell'America
e il vento suona la sua armonica
che voglia di piangere ho.
Milanesi, Piazza Duomo, 30 maggio 2011.






P.S. dell'8 giugno, Parigi. Dice Barbara Spinelli che il discorso di Vendola in piazza Duomo è sbagliato perché usa categorie estranee alla politica. Lo sono, in effetti. Mi chiedo cosa si sarebbe potuto dire di diverso su quel palco milanese in quel preciso momento, dopo i toni ed i contenuti della campagna elettorale, davanti ad una folla che avvertiva chiaramente la sensazione della liberazione da tanti anni di potere, tra le varie cose, xenofobo. 

2 commenti:

  1. Giubilo. Invidia.

    (Io ho fatto un po' il percorso al contrario, nel senso che ho votato al primo turno e poi dopo un'ora ho preso il pullman per Malpensa.)

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  2. Giubilo, invidia no, dai. Pensa, insieme facciamo un elettore completo (l'avevo dedotto dal tuo post con le foto della campagna elettorale).

    (ho ricordato "Messico e nuvole", che ho canticchiato tra me e me tutto il giorno, ieri, ma in realtà appena arrivata in Duomo risuonava, tra le persone più vicine al palco, l'Internazionale. È che non volevo spaventare eccessivamente gli sconfitti, già oppressi dalla paura dei cosacchi alle fontane.)

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