mercoledì 3 ottobre 2012

Dizionario di tutte 'e cose: R come Ricerca scientifica, M (al solito) come Memoria

Così, mentre inizia la sua ricerca scientifica, che mai abbandonerà nella vita, avvia un’altra ricerca fondamentale, anch’essa destinata ad appassionarlo sempre, quella della verità dell’uomo ed innanzi tutto di sé. Anche l’ambito dei suoi studi, sempre più orientati verso le frontiere della psicologia (di cui fonderà il primo laboratorio italiano), va ricondotto al suo interesse per l’uomo, considerato nella sua misteriosa unità fisica e spirituale.
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La passione per la ricerca caratterizzerà tutta la vita di Gemelli e lo porterà a cercare sempre il confronto delle idee, delle esperienze, delle concezioni, accostando senza preclusioni uomini diversamente schierati.
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Le sue opere sono il frutto della convinzione profonda che il metodo empirico della scienza e una fede solida possono arricchirsi a vicenda nella prospettiva di uno sviluppo autenticamente umano e coerente con la grande tradizione della Chiesa. 
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Padre Agostino Gemelli si spegne il 15 luglio 1959, senza poter vedere la realizzazione della sua ultima grande fatica per la cultura scientifica in Italia. Il suo funerale è celebrato nel Duomo di Milano dall’arcivescovo Giovanni Battista Montini, con un concorso memorabile di autorità, di studiosi e di popolo.

Ritratto di Agostino Gemelli, sito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, 3 ottobre 2012

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La sede di Piacenza dell’Università Cattolica aveva avviato un particolare progetto per celebrare, lo scorso anno, la ricorrenza del 50° del dies natalis di padre Agostino Gemelli, fondatore e primo rettore dell’ateneo del Sacro Cuore.

In occasione dell’anniversario si sono messi in luce, con una mostra, alcuni aspetti ancora poco noti della sua eclettica personalità, con l’intento di valorizzare la sua immagine nei confronti di un vasto pubblico, soprattutto di giovani, che ormai solo in numero limitato ne conoscono vita e opere.

Con un’apposita iniziativa si puntava anche a sottolineare una peculiarità del fondatore della Cattolica certamente di grande impatto: quella di essere stato “rettore aviatore”. Per questo motivo era stata prevista la collocazione davanti all’edificio della facoltà di Scienze della formazione, di un aviogetto, simbolico omaggio dell’Aeronautica Militare a padre Gemelli.

Per una serie di contrattempi, dovuti alla predisposizione del velivolo e al suo trasporto, l’operazione è stata portata a termine solo in questi giorni.

La definitiva sistemazione sarà completata con una targa(1), che ricorderà padre Gemelli, pilota di aeroplano, pioniere degli studi di medicina aeronautica, insignito per i suoi meriti scientifici del grado di colonnello del ruolo d’onore del corpo sanitario aeronautico.

Il fondatore della Cattolica, medico e scienziato, dopo essersi occupato della selezione dei piloti nel corso della prima guerra mondiale, si era dedicato tra i primi al mondo alla psicofisiologia dell’uomo in volo ed aveva avuto, nel 1937, la direzione di uno dei tre “Centri Studi e Ricerche di Medicina Aeronautica” costituiti in Italia. Per le sue ricerche scientifiche si era immedesimato a tal punto nel ruolo degli aviatori da voler acquisire, nel luglio 1939, a 61 anni, il brevetto di pilotaggio.

Nel 1941 aveva pubblicato, assieme ad Arturo Monaco e a Rodolfo Margaria, un ponderoso trattato di medicina aeronautica che ebbe un lusinghiero consenso scientifico nel mondo intero.

La statua(2) di padre Gemelli, con il saio francescano e il caschetto da pilota, posta nell’atrio del Centro Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare a Pratica di Mare, lo ricorda a quanti oggi in Italia compiono gli studi più avanzati di medicina aeronautica.

L’aviogetto, collocato nella sede di Piacenza della sua università ha proprio le insegne del Reparto Sperimentale Volo e intende ricordare il fondatore della Cattolica a giovani e a meno giovani per una eccezionale particolarità, quella di essere stato “scienziato e aviatore tra gli aviatori”.

Un aereo per Padre Gemelli, Cattolica News, 22 aprile 2010

(1) Posata sul basamento dell’aereo dell’Aeronautica Militare in occasione dell'inaugurazione della Residenza Prof.ssa Aurelia Gasparini, via dell'Anselma 9, Piacenza, 22 ottobre 2011, ore 11.15.

(2) Scoperta ufficialmente nel 1964 dall’allora ministro della Difesa Giulio Andreotti, è per le presenti e future generazioni il segno della sua grande e indimenticabile opera - Il pioniere della medicina aeronautica, Cattolica News, 13 maggio 2009


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Essi, per lo più intelligenti, colti, sanno maneggiare bene il fucile, ma la loro preparazione spirituale non può che essere incompleta. Invece gli atti di valore sono compiuti più di frequente da quei soldati che, venuti dalle campagne, rozzi, ignoranti, passivi, hanno subito (questa è la parola) tutta intera, e per parecchi mesi, l'influenza della vita militare, senza ribellione, senza resistenza. [...] Può sorprendere che uno di questi soldatini sappia compiere cose meravigliose; la loro semplicità d'animo sembra costituire un anacronismo: eppure essa è la migliore condizione perché si abbia la formazione di un animo capace di alto valore.

Agostino Gemelli, Il nostro soldato. Saggi di psicologia militare, Treves, Milano, 1917

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Un ebreo, professore di scuole medie, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida. I giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi. Qualcuno ha accennato che era rettore dell’Università Mazziniana [...]. Ma se insieme con il Positivismo, il Socialismo, il Libero Pensiero e con il Momigliano morissero i Giudei che continuano l’opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione ancora più completa se, prima di morire, pentiti, domandassero l’acqua del Battesimo.

Agostino Gemelli, Vita e pensiero, 5 agosto 1924

5 commenti:

  1. Carissima Francesca,
    i documenti su Padre Gemelli che citi - particolarmente eloquente l'ultimo dedicato al Momigliano! - andrebbero accostati ai rilievi critici che Gramsci carcerato muove al gesuita.
    Qualche giovane ne potrebbe ricavare materiale sufficiente per una tesi di laurea da non discutere, ovviamente, in una Università Cattolica!
    Un caro saluto,
    Francesco

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    1. Francesco,

      ma Gramsci era un mangiatore di bambini. Preferisco ricordare Cesare Leopoldo Bixio:

      Nato a Genova il 19 giugno 1799
      Deceduto a Genova il 27 dicembre 1863
      Laurea in Giurisprudenza; Avvocato
      Esclusione perpetua dallo Stato della Compagnia di Gesù, della Corporazione delle dame del Sacro Cuore di Gesù e della Corporazione degli oblati di S. Carlo e Maria SS.ma; scioglimento delle loro case e collegi e avocazione dei beni allo Stato
      Proposta del 22 maggio 1848

      Progetto di legge
      art. 1
      La compagnia di Gesù, l'altra corporazione denominata delle Dame del Sacro Cuore di Gesù, e quella degli oblati di San Carlo, a Maria S.ma, sono escluse da tutto lo Stato, e non potranno mai venirci ammesse.

      Fonte

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  2. In questi giorni al mio post su Shlomo Venezia morto l'altro ieri, sono arrivati commenti - che non ho pubblicato - del tipo "uno in meno, finalmente!" o "gli storici veri hanno provveduto a sputtanare tutte le sue schifose balle". Le male piante, purtroppo, proliferano sempre.

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    1. Forse dovresti pubblicarli. Forse.
      Se proprio hanno difficoltà a riconoscere di appartenere al genere umano e a comprendere quello che è in grado di fare contro i propri simili, dovrebbero almeno risconoscere, prima o poi, che, statisticamente, ognuno di loro ha almeno un antenato o ebreo o comunista o slavo o rom o sinti od omosessuale o psichicamente malato.

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    2. Ci ho pensato più di una volta, effettivamente. Ogni tanto lo faccio, tanto perché la gente "normale" abbia un'idea di che cosa gira in rete, ma come norma alla fine preferisco di no: nel blog precedente, sul cannocchiale, dove non avevo le possibilità che ho su wordpress e dovevo o mettere tutti in moderazione, impedendo così ogni forma di discussione, o permettere tutto, se succedeva che fossi fuori una giornata intera e di conseguenza restavano visibili questi commenti fino a sera, si scatenava il finimondo, trovavo anche un centinaio di deliri di questo genere, pazzi scatenati a complimentarsi l'uno con l'altro per il grandioso coraggio di andare contro la vulgata filogiudaica, filosionista ecc. ecc. E la comprensione di cui parli - compresa la possibilità di avere un figlio omosessuale o comunista o handicappato - richiede la presenza di almeno un quarto di neurone. Di cui in quei commenti non vedo traccia. Senza contare che loro contano proprio sulla possibilità di avere una qualche visibilità al di fuori dei loro ghetti filonazisti, e non mi sembra giusto regalargliela. E quindi niente.

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