venerdì 4 gennaio 2013

Mi è successo qualcosa di strano

Filippo, andando in barca sul Tamigi: "Mi è successo qualcosa di strano. Mi sono messo a leggere la Divina Commedia su cui faccio corsi di lezioni e conferenze da vent'anni. Finora non me la sentivo, dovendo insegnarla, di andare anche a leggerla. Le parti che avevo letto a scuola (e un po' da militare, durante le marce) le so più o meno a memoria, ma naturalmente non sono sicuro chi siano o di dove i personaggi, tranne quando i versi me lo dicono:

e se' Alessio Interminei da Lucca.

Sullo slancio mi sono messo anche a leggere le altre "opere" di Dante. È uno spasso.
Ma il libro che conosco meno tra quelli che insegniamo è però un testo più recente, Il Gattopardo. Questo letteralmente non l'ho mai letto, a dispetto del fatto che da oltre un decennio ci faccio lezione, assegno e leggo "saggi", invento domande per i compiti scritti d'esame, e do voti alle risposte. Sul libro (plot e personaggi) so tutto ciò che dicono gli studenti. Non ho alcuna curiosità di leggerlo." Così Filippo, trasognato. 

Luigi Meneghello, Le carte, cit. più volte

2 commenti:

  1. Avendo insegnato per 36 anni posso dire, con piena cognizione di causa, che non è poi un fenomeno così raro. Giusto lo scorso giugno una collega, insegnante di italiano, mi ha detto che I promessi sposi non le servono perché ha i compendi. E no digo altro, come dice l'amico Francesco.

    RispondiElimina
  2. Chissà quanti bei libri (plot, personaggi) si inventano quando anche gli studenti fanno lo stesso gioco.

    RispondiElimina