sabato 12 dicembre 2009

Résumé

Bis heute kein einziger Seepapagei in meinen vielen Gedichten
(Stattdessen schon wieder’n Dutzend Fadennudeln im Bart);
Auch dem Sabberlatz nicht das ärmste Denkmal gesetzt in Vers
oder Prosa,
So wenig wie der Elbe-Schiffahrt oder der Karpfenernte bei Peitz.

Geschiebemergel dagegen ja!, fast zu häufig die Rede von diesem
(Und meistens mit Fadennudeln im verwahrlosten Bart)!
Nicht vergessen die Gelbhalsmaus, nicht fehlt die sogenannte
Naschmarktfassade!
Selbst Sägeblätter, selbst Kühlhaus-Eier weiß ich irgendwo
untergebracht.

Indessen nicht der kleinste Seepapagei in meinem Scheiße-Gesamtwerk!
Um ehrlich zu sein: Das Gleiche gilt für den Hüfthalter oder den
Kronenverschluß.
Und wie konnte ich fünfzig Jahre lang das Wörtchen "Wadenwickel"
verfehlen?
Es gibt keine ausreichend lichte Erklärung für das und für dies
und für das.

"Darf ich dir die Fadennudeln aus dem Bart nehmen?"
(Sagt Georg Maurer.)

Adolf Endler


Fino ad oggi neanche un solo pesce pappagallo nelle mie numerose poesie
(al suo posto riecco nella mia barba una dozzina di vermicelli);
Alla gloria del bavagliolo nemmeno il minimo monumento in versi
o in prosa,
altrettanto poco alla Compagnia fluviale dell’Elba o alla raccolta delle carpe nei pressi di Peitz.

In compenso alla gloria della marna di materiale detritico, sì!, quasi troppo frequente questo discorso
(E la maggior parte del tempo con dei vermicelli nella barba trascurata)!
Non dimentichiamo il topo selvatico dal collo giallo, nemmeno la cosiddetta
facciata del Naschmarkt è mancata!
Persino lame di seghe, persino uova refrigerate, so di aver sistemato
da qualche parte.

E invece nemmeno il più piccolo pesce pappagallo in tutta la mia opera completa di merda!
Ad essere sincero: lo stesso vale per la guêpière o per il
tappo a corona.
E come ho potuto mancare per cinquant'anni la parolina:
"impacco"?
Non c'è nessuna spiegazione abbastanza illuminante per questo e per questo
e per questo.

"Posso toglierti dalla barba i vermicelli?"
(dice Georg Maurer.)

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