André Markowicz, Le Monde, 1 mars 2022
La guerra in Ucraina, no, non è la Russia che la fa, ma i carri di Putin
Sono ritornato in Cecoslovacchia una sola volta in vita mia, nel 1977. Quell'anno, i miei genitori avevano deciso di passarvi un mese intero, prima a Praga, poi in campagna, da degli amici russo-cechi, František et Nataša, in Moravia. E mi ricordo del modo in cui la gente si voltava verso di noi, con freddezza, con rabbia, quando ci sentiva parlare russo. Quando parlavo francese con mio padre, era tutto un sorriso e una gentilezza. Se per caso mi scappava una parola in russo con mia madre, non c'era altro che odio freddo, rassegnato. E mi sentivo colpevole senza esserlo, colpevole di condividere la lingua delle persone che avevano deliberatamente ucciso la speranza. Non ho mai voluto ritornare a Praga per questo motivo, ed è lo stesso sentimento che riaffiora oggi, di vergogna e di amarezza impotenti.
André Markowicz, nato a Praga da madre russa, ha tradotto in francese l'opera omnia narrativa di Dostoevskij e, con Françoise Morvan, "Il maestro e Margherita" di Michail Bulgakov.
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